Ponte sullo Stretto, Musolino: «Boicottate le priorità e le infrastrutture preliminari»

«C’è davvero da essere “soddisfatti” per l’approvazione alla Camera del Decreto Salvini sul Ponte? Gli emendamenti – del Partito Democratico e dei 5 Stelle – tesi a rendere almeno strutturale la presenza di Villa nei tavoli delle decisioni che contano, sono stati bocciati». Così in una nota il segretario del Pd di Villa San Giovanni Vincenzo Musolino.

«Grazie a Salvini, a Meloni e ai Forzisti, purtroppo, Villa acquisisce “centralità” parlamentare e visibilità nazionale solo perchè starà sotto un Ponte voluto tenacemente per soddisfare interessi che poco hanno a che fare con la città e con lo sviluppo dello Stretto. Contano a qualcosa gli “ordini del giorno” rimaneggiati – che hanno il sapore di un contentino inutile – quando sembra che tutto si stia decidendo fuori da Villa, senza interlocuzione con le Comunità interessate? L’Amministrazione comunale cerca di capitalizzare qualche risultato minimo – e questo è forse comprensibile nell’ottica “cerchiamo di tenerci buoni tutti” – ma non è utile, non serve davvero, perché il metodo usato finora dal Governo e dai Parlamentari di Centrodestra sulla questione lascia spazio a pochi dubbi, non c’è nulla da salvare».

«Si tira dritto con la retorica della “Grande Opera”; si nega ruolo concreto a Messina e a Villa; vengono sostanzialmente boicottate le priorità, le infrastrutture preliminari a qualsiasi ragionamento serio sull’attraversamento stabile e gli stessi “Approdi a Sud” (che rappresentano davvero il futuro per Villa!) sono ormai derubricati a specchietto per le allodole, la cui eventuale progettazione sarà sempre secondaria, strumentale, asservita alla “priorità” Ponte sullo Stretto».

«Dopo l’approvazione del provvedimento anche al Senato – nelle more di una progettazione che avrà il compito solo di fare il maquillage alla “campata unica” di Berlusconi, in attesa di sapere cosa Salvini e la Lega Nord decideranno di fare dell’ecomostro di Cannitello (che costituisce, va ricordato, la “prima pietra” del Ponte) – il problema tornerà ad essere problema nostro, nostra ferita e sfregio, con buona pace di una “visibilità” posticcia che tornerà a fare capolino – come retorica elettorale – con l’avvicinarsi delle elezioni europee del 2024» conclude Musolino.

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