venerdì,Aprile 26 2024

Discarica di Melicuccà, si riaffaccia l’ipotesi della riapertura. Ranuccio: «Riprendiamo la battaglia»

Il sindaco di Palmi pronto nuovamente a battersi per scongiurare «il pericolo»

Discarica di Melicuccà, si riaffaccia l’ipotesi della riapertura. Ranuccio: «Riprendiamo la battaglia»

Quando la riapertura della discarica di Melicuccà sembrava ormai solo un brutto ricordo, ecco che con prepotenza questa ipotesi torna nuovamente alla ribalta, destando non poca preoccupazione tra i cittadini della Piana. La notizia, giunta come un fulmine a ciel sereno, ha sconvolto soprattutto il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio, che da sempre si batte per scongiurarne la riapertura.

Il post su Facebook

«Ci siamo battuti con tutta la forza e gli argomenti possibili, e sinceramente pensavamo che la questione fosse archiviata e che avessimo scampato il pericolo dell’apertura della discarica di Melicuccà – ha scritto in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook il primo cittadino -. Credevamo che i ricorsi giudiziari, le denunce e le richieste di intervento del Governo nazionale che per anni abbiamo promosso e portato avanti, fossero stati sufficienti.

Invece il bollettino ufficiale della Regione ci dice che la riapertura della discarica è pressoché imminente perché sono stati disposti interventi propedeutici alla messa in uso. Trovo gravissimo che questo sia avvenuto senza coinvolgere i Comuni di Palmi, Seminara e Bagnara e il Consorzio Vina. La nostra sorgente è di nuovo in pericolo. Riprendiamo la battaglia e mobilitiamo le nostre comunità. Facciamo sentire la nostra voce per provare a bloccare questo scempio sanitario e ambientale. Governatore Occhiuto, fermati!».

L’intervento del sindaco in Consiglio

A mettere sul chi va là il sindaco di Palmi, è stata la determina n. 57 di lunedì scorso della Regione, avente a oggetto: “Decreto n. 6.167 del 08/05/2023 del dipartimento Territorio e tutela dell’ambiente – Art. 29-octies del Dlgs 152-2006 per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale relativa all’esercizio del lotto 1 della discarica pubblica esistente in località La Zingara del comune di Melicuccà. Proponente: Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria – Arrical, subentrata alla Città metropolitana. Determina a contrarre per l’affidamento diretto del servizio di monitoraggio del bianco ante operam”.

Così, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, il sindaco Ranuccio, prendendo la parola ha informato i colleghi di «una novità di assoluta rilevanza e gravità. Pensavamo tutti che le battaglie, le denunce, gli esposti fatti sostanzialmente a tutte le autorità giudiziarie, in merito alla paventata ipotesi di apertura della discarica di Melicuccà, avessero messo la parola fine rispetto a quella nefasta ipotesi. Ricorderete che per anni ci siamo battuti politicamente e amministrativamente per ostacolare con forza e in ogni modo, per contrastare quella apertura, e quando pensavamo che il pericolo fosse stato scongiurato definitivamente invece, nel silenzio assordante di tutti e tutto, abbiamo scoperto magicamente che la Regione sta lavorando con atti e documenti concreti che hanno una certa efficacia, per la riapertura della discarica.

Basta infatti, leggere il bollettino ufficiale della Regione – ha spiegato il primo cittadino – per capire come la riapertura della discarica sia imminente. Abbiamo prodotto esposti che in qualche misura avevano frenato quella ipotesi. Vi ricorderete che per anni ci è stato detto che a volere la riapertura era la Città metropolitana che era contro la città di Palmi. Ma adesso che la competenza, alla luce delle recenti novità legislative regionali, è passata tutta in capo alla Regione, la stessa oggi, ripeto nel silenzio più assoluto, è riuscita a ottenere l’autorizzazione integrata ambientale, che è l’ultimo tassello mancante per consentire la riapertura del primo lotto della discarica. In barba a tutte le contestazioni e le attività che noi avevamo fatto emergere in conferenza dei servizi. Conferenza che si è tenuta senza considerare e senza far partecipare, tutti quegli enti e quelle istituzioni che avevano avanzato delle serie perplessità. Il comune di Palmi non è stato invitato, così come il consorzio Vina e il comune di Seminara».

Ranuccio ha continuato dicendo che «sembra strano, ma l’unico comune che ha partecipato è quello che da sempre si è detto favorevole, ossia il comune di Melicuccà. Quindi nel silenzio più assoluto la Regione si è portata avanti ed è prossima a riaprire la discarica. C’è un’attività posta in essere, che è preordinata alla messa in servizio della discarica. Quindi, abbiamo il presidente Occhiuto che da un lato fa spot e propaganda, e dice che vuole il mare pulito, che vuole dare la caccia a chi inquina il mare ma che però ci avvelena l’acqua. Perchè l’acqua che berremo a Palmi, Seminara o Melicuccà, rischia di essere avvelenata. Abbiamo poi, la stessa autorità regionale che gestisce i rifiuti e l’idrico, che da un lato vuole prendersi le sorgenti e dall’altro ce le avvelena. Da quest’aula lanciamo un grido di allarme forte alla città – ha detto Ranuccio – per riprendere la battaglia dentro questa stessa aula, nelle aule giudiziarie e anche politicamente, invitando la città a una mobilitazione. Perché probabilmente, l’unico modo per far sentire le nostre preoccupazioni è tornare di nuovo in piazza per ribadire con forza il nostro no. L’intento oggi è lanciare questo grido di protesta e spero non di dolore. Spero che tutte le forze politiche, al di là dell’appartenenza partitica, ci aiutino ad agire per tempo, perché siamo ancora in tempo, per scongiurare l’apertura. Quindi invito tutti i consiglieri della Città metropolitana, che finora è stata sorda, ad aiutarci per evitare questo scempio».

In conclusione, il sindaco si è detto confidare in «un intervento risolutivo del presidente Occhiuto, come ha fatto in altre occasioni, lontano dalla provincia di Reggio Calabria. Non ci tireremo indietro e faremo anche su questo una nuova battaglia, nella consapevolezza però, che a oggi, i documenti dicono che questa Regione vuole procedere quasi immediatamente alla riapertura della discarica. Quindi ci riaggiorneremo in seguito, in assenza di atti che ci dicano il contrario, su quali azioni intraprendere da subito per evitarci questo pericolo che pensavamo fosse scongiurato».

La determina della Regione

Con la determina n. 57 di lunedì scorso, la Regione, preso atto del Decreto n. 6.167 del 08/05/2023 del dipartimento Territorio e tutela dell’ambiente, recante a oggetto: “Art. 29-octies del Dlgs 152-2006 per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale relativa all’esercizio del lotto 1 della discarica pubblica esistente in località La Zingara del comune di Melicuccà, proponente l’Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria (Arrical), subentrata alla Città metropolitana”, e considerato che nella seduta conclusiva della Conferenza dei servizi tenutasi il 21 aprile scorso, è stato: «acquisito il Piano di monitoraggio e controllo validato da Arpacal; acquisita la planimetria delle reti idriche e scarichi; richiesto il monitoraggio del “bianco ante operam”, da attivare nell’immediatezza e prima della comunicazione di inizio dei conferimenti in forza dell’Aia; fissato come valore di attenzione per la pressione odorigena quello di 300 unità olfattometriche misurate in campo aperto», ha ravvisato quindi «la necessità e l’urgenza di provvedere al richiesto monitoraggio del “bianco ante operam”».

Nella determina si legge poi che, «l’oggetto del presente affidamento, riguardante l’Autorizzazione integrata ambientale relativa all’esercizio del lotto 1 della discarica pubblica esistente in località “La Zingara” del comune di Melicuccà, è il servizio di monitoraggio del “bianco ante operam”, da attivare nell’immediatezza», pertanto il servizio viene affidato alla società Ecocontrol Srl, di Caraffa di Catanzaro, per l’importo di 3.428 euro oltre l’Iva». Con tale provvedimento «si intende perseguire l’acquisizione di servizi per come da offerta: una campagna di monitoraggio monte-valle dei parametri polveri totali aerodisperse su 8 ore e i parametri chimici; due campagne di monitoraggio monte-valle degli odori ambientali, realizzate a distanza di almeno 1 mese l’una dall’altra e la relazione tecnica conclusiva».

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