Villa San Giovanni, consiglio comunale aperto. Nesci: «Percepita vicinanza dello Stato»

«Grazie al Sottosegretario Wanda Ferro, alla Presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, al Prefetto Massimo Mariani, al Vescovo Metropolita S.E. Morrone e al Presidente di Libera don Luigi Ciotti, protagonisti, con la loro presenza al Consiglio comunale aperto, di un gesto dall’alto valore simbolico che testimonia un’attenzione particolare non solo per Villa San Giovanni, ma per tutti quegli amministratori ‘sotto tiro’ di quel cancro che vuole condizionare scelte e futuro delle pubbliche amministrazioni calabresi”. E’ quanto dichiara l’eurodeputato Denis Nesci, che aggiunge: “Il Sindaco Giusy Caminiti che, insieme all’intera comunità di Villa S. Giovanni, è stata vittima di un atto vile e grave che, pur non inibendo – sono certo – il suo operato amministrativo, non può e non deve lasciarci indifferenti».

«Soprattutto non può lasciare indifferente chi è ben consapevole di quanto duro lavoro ci sia dietro la responsabilità di governo degli enti locali. L’indignazione non basta più; – continua Nesci – occorre maturare quella consapevolezza e quella coscienza civica che ci ricordino in ogni istante della nostra vita, quanto le istituzioni rappresentino quel baluardo di democrazia che serve alla crescita sociale delle nostre comunità».

«La vicinanza dello Stato, della Chiesa, del volto sano dell’antimafia, in questa fase delicata per la Calabria, costretta a fare i conti con un fenomeno mai affievolito di atti minatori verso gli amministratori locali, offre coraggio e speranza a quanti rappresentano la parte migliore della Calabria. L’impegno politico sia accompagnato dal principio che non esiste sviluppo senza libertà e che non esiste buona amministrazione senza il coraggio di scelte nette e di rottura con logiche di connivenza col malaffare».

«E per questo, sono convinto, che il Sindaco e tutti i componenti del civico consesso villese, continueranno il loro cammino sulla strada tracciata dalla seduta del Consiglio comunale di ieri».
conclude la nota.

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