martedì,Aprile 30 2024

Depurazione, Brunetti con i sindaci calabresi: «Occhiuto fa scaricabarile»

I primi cittadini di Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro e Crotone non ci stanno: «La strumentalizzazione social non può essere una pratica accettabile dal punto di vista istituzionale»

Depurazione, Brunetti con i sindaci calabresi: «Occhiuto fa scaricabarile»

«Il mare è di tutti, certo, ma quando le cose vanno meno bene è colpa dei sindaci. Si può riassumere così il video che il presidente della Regione ha diffuso sui social, attaccando frontalmente i primi cittadini per i problemi imputabili agli scarichi abusivi e alla cattiva depurazione». Lo affermano i sindaci di Catanzaro, Cosenza, Crotone e quello facente funzioni di Reggio Calabria, Nicola Fiorita, Franz Caruso, Vincenzo Voce e Paolo Brunetti. «Un’uscita – aggiungono – che apre una voragine nei rapporti con i Comuni calabresi che, se è vero siano responsabili della gestione dei depuratori, sicuramente non sono nelle condizioni economiche e operative per poter risolvere un problema così grande.

L’aver trasferito nelle scorse settimane delle somme ai Comuni per interventi in via d’urgenza, tra l’altro insufficienti per far fronte a criticità ormai strutturali del settore, è una scelta comunque apprezzabile, ma non può assolutamente essere utilizzata dal presidente Occhiuto come la “scusa” per scaricare ogni responsabilità sui sindaci che, su questo come su altri argomenti, sono lasciati spesso soli al loro destino. La strumentalizzazione social non può essere una pratica accettabile dal punto di vista istituzionale perché tradisce il rapporto di fiducia e di leale collaborazione tra le guide degli enti locali, nel rispetto di quel principio di sussidiarietà che dovrebbe sempre orientare l’azione politica e amministrativa.

Peraltro, la strada intrapresa negli ultimi mesi mai avrebbe fatto presagire un attacco così irrituale, che ci rammarica e ci preoccupa. Al tempo stesso, le parole del presidente fanno riflettere anche sull’assoluto deficit di tutela e di rappresentanza da parte dell’Anci Calabria che, senza logiche di appartenenza, dovrebbe fare sentire la voce e i bisogni di tutti i sindaci. Ci auguriamo, perciò – concludono i sindaci di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Reggio Calabria – che questa ferita nei rapporti istituzionali non diventi nel tempo ancora più grande e che non si dia spazio a pericolosi espedienti utili, ogni volta, a fare dei sindaci i parafulmini di problemi malgovernati a livello più alto».

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