Taurianova, salta il Consiglio comunale: Biasi si scaglia contro l’opposizione ma questa non ci sta

Tre consiglieri di maggioranza assenti e l’abbandono dell’aula, a pochi minuti dall’inizio, da parte dei quattro consiglieri di opposizione, ha fatto sì che ieri mattina il Consiglio comunale di Taurianova saltasse. La seduta del civico consesso, che vedeva 6 punti all’ordine del giorno, tra i quali ratifiche di variazione di bilancio e il conferimento della cittadinanza onoraria al Principe Alberto di Monaco e al vice brigadiere dei carabinieri Salvo D’Acquisto, si terrà oggi, in seconda convocazione, sempre alle 9.

«E’ stato l’isterismo politico di una parte dell’opposizione, che periodicamente vede ovunque il fantasma di una crisi della maggioranza, a far saltare la riunione del Consiglio comunale – ha commentato il sindaco Roy Biasi – inspiegabile diserzione che danneggia solo l’immagine del Consiglio comunale che, per ora, deve rinunciare al prestigioso conferimento della cittadinanza onoraria alla memoria di Salvo D’Acquisto, carabiniere quasi Beato, e al Principe Alberto di Monaco, che sarà in città nelle prossime settimane. Le 3 assenze nelle fila della maggioranza sono state giustificate dai consiglieri, per motivi personali e non politici – ha sottolineato il primo cittadino – e in un caso per gravi e conosciute cause di salute.

Se i consiglieri di opposizione che hanno disertato per far mancare il numero legale e alla ricerca spasmodica di una qualsiasi bagarre che gli dia visibilità, hanno qualche prova di una motivazione diversa, la producano subito. Ma non penso proprio – ha continuato Biasi – che i consiglieri disertori abbiano doti miracolose, tali da fargli materializzare quello che allo stato non c’è; penso invece che la confusione che hanno prodotto faccia male solo a Taurianova, che attendeva il primo Consiglio dopo la stagione estiva per verificare gli effetti di un indirizzo amministrativo ben saldo, che ha prodotto risultati sociali e culturali apprezzati dai taurianovesi, e che hanno avuto un’eco che ha superato i confini locali.

Non si capisce bene – ha concluso il sindaco – quale sia l’obiettivo costruttivo di questa parte dell’opposizione, visionaria perché affetta da una paranoia politica che l’immobilizza, visto che, per evitare di confrontarsi in aula, perché non ha argomenti, ha preferito un misterioso ostruzionismo che non produrrà alcun effetto sull’applicazione dei nostri indirizzi amministrativi».

La risposta della minoranza

Per tutta risposta, i quattro consiglieri di minoranza – Simone Marafioti, Daniele Prestileo, Fabio Scionti e Filippo Lazzaro – che hanno abbandonato l’aula, hanno sostenuto che «le farneticazioni del sindaco Roy Biasi, oltre che essere completamente fuori luogo poiché figlie di sue immaginifiche considerazioni, evidenziano la debolezza dell’attuale governo cittadino, assediato da diatribe interne alla maggioranza che rischiano di impantanare ancor di più una giunta ormai allo stremo. Prova ne é l’impulsiva uscita dello stesso sindaco, spaventato che qualcuno noi consiglieri di minoranza, potesse intervenire in merito a ciò che é successo in Consiglio comunale. Come sempre, eravamo presenti fra i banchi del Consiglio, puntuali e soprattutto rispettosi dei colleghi consiglieri e dei cittadini. Aperti i lavori del Consiglio però, ad aver problemi di numeri é la maggioranza, fra i cui banchi erano evidenti le poltrone vuote di taluni consiglieri, le cui assenze sono state grossolanamente giustificate dal sindaco».

I consiglieri di opposizione hanno sottolineato quindi che da parte loro non c’è «nessun ostruzionismo, nonostante l’accusa di Biasi, solo una presa d’atto del fatto che la maggioranza non può più considerarsi tale. Il Consiglio, fra l’altro, era strategicamente improntato a comunicare i due prelievi dal Fondo di riserva, nella fattispecie 15.000 e 7.000 euro, di cui tanto avremmo voluto discutere, per la realizzazione di alcune iniziative del preferito/protetto assessore Grimaldi. Come se ciò non bastasse, a far tremare la maggioranza, erano le due variazioni di bilancio che il sindaco avrebbe tanto voluto votare e, precisiamo, nulla hanno a che fare con la crescita culturale e sociale della nostra città. Si tratta di soldi pubblici che l’Amministrazione smista a suo piacimento, abusando della macchina amministrativa per spostare qua e là qualche migliaio di euro. Probabilmente, di queste pratiche, più di un consigliere di maggioranza sembra essersi stancato. Forse il sindaco pensava che la minoranza avesse intenzione di votare le sue variazioni di bilancio? Credeva davvero che quattro consiglieri d’opposizione reggessero il suo gioco e con esso la sua Amministrazione?

Intendiamo sottolineare, inoltre – hanno concluso i consiglieri – che l’opposizione da lui tanto vilipesa era propensa a un rinvio, ma l’arroganza di Biasi nel voler forzare l’aula a votare nonostante le palesi assenze della maggioranza ha provocato la nostra, legittima, presa d’atto. Biasi non ha i numeri, tutto qua. A poco serve la sua frettolosa dichiarazione, talmente impulsiva e carica di livore da far preoccupare più d’uno sull’attuale stato di salute della nostra amministrazione. Se a tutto ciò sommiamo anche l’insofferenza di taluni componenti della maggioranza per l’imminente cambio alla presidenza del Consiglio, forse si iniziano a capire le cause scatenanti di tale atteggiamento precipitoso, spaventato, smarrito. Noi consiglieri di minoranza avremmo immenso piacere a confrontarci dibattendo in aula, magari su temi precisi e di un certo spessore, non sempre e solo su variazioni, ratifiche e cittadinanze onorarie, quest’ultime anch’esse abusate e strumentalizzate. Soprattutto, avremmo piacere di presentare interpellanze, interrogazioni, mozioni o quant’altro, discutendo oralmente nella casa dei cittadini, non tramite Pec».

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