Bova Marina, lavori pubblici: interviene la minoranza

Come raccontato in un precedente articolo del Reggino, il tema dei lavori pubblici nel comune grecanico di Bova Marina è universalmente molto sentito da larga parte della popolazione, la quale sull’argomento discute e dibatte quotidianamente. Anche il mondo politico, che sta scaldando i motori in vista delle prossime elezioni amministrative della primavera 2024, non perde l’occasione per esporre il proprio punto di vista sulle tematiche più stringenti.

La minoranza consiliare, in merito al nostro articolo, ha diramato la seguente nota che viene riportata integralmente.

La nota del gruppo consiliare “CambiAmo Bova Marina”

«Con specifico riguardo ad un articolo pubblicato da questa testata giornalistica e contenente informazioni riferite dall’attuale maggioranza consiliare, la stagione estiva ormai alle spalle ed a pochi mesi dalla prossima competizione elettorale, come gruppo di minoranza consiliare è opportuno fare alcune considerazioni sullo status quo dei progetti ultimati e di quelli in partenza. 

Partendo con ordine, la strada di collegamento veloce Bova Marina-Bova e il rifacimento del marciapiede lato nord del lungomare risultano essere collegabili a determinati bandi che questa amministrazione risulta aver ereditato dal passato. La prima opera riguarda un intervento la cui consegna dei lavori, da parte dell’allora Provincia di Reggio Calabria, si è registrata nel lontano 2015 e che, dopo diverse vicissitudini e grazie al lavoro della terna commissariale, l’attuale amministrazione avrebbe dovuto solamente avviare. La loro gestione, quindi, non ha fatto altro che ritardare l’inizio e  ovviamente l’ultimazione dei lavori. La seconda riguarda un finanziamento derivante, parimenti, dalla città metropolitana di Reggio Calabria tramite i “patti per il sud” del lontano 2016, i cui lavori ultimati dall’attuale maggioranza consiliare si sono esposti alle numerose critiche sulla sua realizzazione. Lavori oggetto di un’interrogazione da parte del nostro capogruppo rivolta all’assessore ai lavori pubblici, la quale evidenziava diverse difformità nell’esecuzione dei lavori rispetto al relativo progetto.

Riguardo ai lavori di pavimentazione di alcune strade principali del paese, dell’importo di circa 1 milione di euro, l’esecutivo continua a prendere per i fondelli i cittadini. Difatti, i fondi risultano spendibili dal marzo del 2022, esattamente 18 mesi al trascorrere dei quali le vie del nostro paese risultano ancora un colabrodo, nonostante le risorse possedute. L’assessore ai lavori pubblici aveva annunciato l’inizio dei lavori già da due mesi ma, inverosimilmente, sembra essere stata bloccata dai tempi dettati 

dal Sindaco per la prossima campagna elettorale.  Persistono vie del paese impraticabili e alcune, addirittura, chiuse al traffico veicolare da anni. Il rifacimento del manto stradale in previsione riguarda strade percorribili, che andrebbero di certo considerate, ma in seconda battuta rispetto a quelle dei centri abitati privi di idonea accessibilità. E’ superfluo ribadire che, se esiste un delegato alla viabilità, considerato lo status di quest’ultima negli ultimi quattro anni, quest’ultimo avrebbe dovuto dimettersi da mesi.

L’unico intervento da attribuire al loro mandato elettorale è il “bando Borghi” (da qui i lavori in esecuzione su Piazza Municipio) che non potrà giungere a conclusione. Attenderemo il completamento dei suddetti lavori con la speranza di un intervento migliorativo dello stato di fatto. 

Caduti nel dimenticatoio il Piano spiaggia e il Piano Strutturale Comunale (PSC), quest’ultimo oggetto di diffida ad adempiere entro il 31 dicembre del corrente anno previo commissariamento da parte della Regione Calabria. Entrambi volano di sviluppo economico per il nostro comune.

Traendo le conclusioni, si evince il fallimento di questa compagine politica, la cui preparazione alla prossima campagna elettorale composta da slogan, annunci e fuffa. Più che “i cittadini non vedano l’ora dell’inizio di questo nuovo grande cantiere”, crediamo non vedano l’ora di mandarli a casa».

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