Nuova giunta a Reggio, Falcomatà e Pd: stallo alla messicana

L’invito a formare la nuova giunta arriva persino dalla minoranza in consiglio comunale. Atteggiamento che Giuseppe Falcomatà definisce: «Un po’ anomalo rispetto alle liturgie della politica». Ma, sicuro del fatto suo, il primo cittadino rassicura: «Intanto la giunta non è azzerata, il sindaco non è un uomo solo al comando, gli assessori sono pienamente legittimati a continuare il lavoro che hanno fatto durante la mia assenza, coordinati dal vice sindaco Brunetti».

Il sindaco poi fa il punto sui sondaggi: «In questi giorni si concluderà un confronto con partiti, coi movimenti e le forze che compongono la maggioranza, ma non solo. Si farà anche un confronto e un allargamento, un dialogo anche con altre forze presenti in consiglio comunale per ragionare su obiettivi comuni che possono reinterpretare questa nuova fase e soprattutto possano consentirci, in questi 2 anni e mezzo, di concludere gli obiettivi di mandato, per i quali i cittadini ci hanno eletto e programmare gli anni futuri di questa città».

Quelle presidenze di commissioni snobbate…

Al di là delle belle parole a contare sono di fatti. O meglio il nulla di fatto nel dialogo col Partito democratico fino al momento.

Non si è trovato ancora un accordo per i presidenti delle tre commissioni che registrano la vacatio (Bilancio, Affari costituzionali e Pari opportunità). Una faccenda che Falcomatà aveva chiesto di sbrigare in fretta per assicurare il prosieguo spedito delle attività e non paralizzare il consiglio. Ma i Dem hanno snobbato queste responsabilità e le commissioni sono ancora lì ferme. Ma sono gli stessi Dem che reclamano i posti in giunta. E in parte anche da qui si origina l’infelice stallo relativo agli assessori. Falcomatà aspetta e il Pd non fa nulla. Nessuno si muove. Ognuno resta in posizione.

La giunta, lo stallo col Pd e le esplorazioni

Falcomatà non fa più mistero di prendersela con calma per la costruzione della nuova giunta. A quasi un mese dal suo ritorno stupisce tutti con calma e sangue freddo. A eccezione del salvato Paolo Brunetti, l’unico che potrebbe fargli compagnia potrebbe essere Mimmo Battaglia o nessuno.

Battaglia sarebbe l’unico superstite in modo da rimanere come pedina spendibile per il centrosinistra alle prossimi elezioni, nella quali le chance saranno ridotte al lumicino. Molto controproducente sarebbe farlo fuori dalla giunta adesso.

Diminuiscono le quotazioni per il passaggio di Carmelo Romeo in giunta. Falcomatà lo vorrebbe ancora consigliere per tenere ben compatto il gruppo nella civica assise.

Sugli alti profili dei futuri assessori invece non ci piove. Resta il pallino di un uomo di giustizia per la carica di assessore. E continuano i sondaggi, tramontato Gerardis, è stato rispolverato il nome di Francesco Manganaro (si era detto che era stato già interpellato nel 2020 come vicesindaco, posto che poi fu dato a Tonino Perna). O addirittura una donna, come nel caso di Amalia Di Landro. Per lo sport tra gli interlocutori una vecchia conoscenza del calcio reggino, l’imprenditore Mimmo Praticò e Katia Romeo, della Lumaka.

I compagni di banco: vecchi rancori e nuove alleanze

Fuori dalla parole del sindaco però il consiglio comunale di ieri, al netto dei pochi argomenti in cantiere, ha dato tuttavia qualche elemento in più per comprendere vecchi rancori e nuove alleanze. È bastato osservare le disposizioni dei consiglieri e i loro vicini. Perchè nessuno andrebbe a sedersi accanto a un compagno di banco sgradito, soprattutto nell’aula Battaglia. Da un lato abbiamo il Pd, diviso in due, in alto ci sono Peppe Sera capogruppo con Giuseppe Marino e Franco Barreca. Sotto invece il resto: Pino Cuzzocrea e Nancy Iachino, da tempo presente in commissione solo online, da mesi lontana da Reggio che però ha voluto salutare di persona il rientro di Falcomatà. Vicino a loro Nino Zimbalatti e Gianni Latella. Discorso a parte per la solitudine dei numeri primi: poltrone singole per Filippo Quartuccio e Giuseppe Giordano. A latere prende forma quello che potrebbe diventare inveceun gruppo interessante del centrosinistra, sol per il fatto che si tratta di consiglieri di cui conosciamo la voce. Filippo Burrone, Antonino Castorina e Carmelo Versace a cui si aggiunge Giuseppe Nocera. Compatti nel prendere la parola e bacchettare anche se dai banche della maggioranza.

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