Nuova giunta, Falcomatà al bivio: domani si conclude la fase d’ascolto dei Partiti

Il conto alla rovescia è partito al Comune di Reggio. Mancano solo pochi giorni per chiudere definitivamente con conte, richieste e assensi e dinieghi e arrivare ad avere la giunta nuova (non di zecca) che lavorerà per i prossimi due anni e mezzo. Come vi abbiamo anticipato il sindaco Giuseppe Falcomatà ha cominciato coi sondaggi e con l’ascolto delle richieste. Falcomatà è disposto, come vi abbiamo riportato, a prendere due assessori dal Pd, ma solo uno da Italia Viva e uno dai Dpp, più i posti delle liste civiche, due. Con un posticino che nessuno può toccare riservato a un assessorato chiave e a un professionista di alto livello scelto dal sindaco.

Un Delfino che va…

La situazione si fa ingarbugliata con i Democratici progressisti. Quello che sembrava semplice cioè la scelta tra chi “buttare giù dalla torre”, solo in senso metaforico, tra Demetrio Delfino e Giuggi Palmenta ora invece potrebbe prendere dei risvolti inaspettati. Soprattutto perchè Nino De Gaetano vorrebbe come sono adesso due rappresentanti, ma nell’aula Battaglia ne potrà sedere solo uno. Da un lato c’è Nino Malara che tifa perchè rimanga in carica la moglie (Palmenta), a Filippo Burrone non dispiacerebbe avere un assessorato. Di neutro resta solo Giuseppe Nucera. Quindi la conferma di Delfino è lontana dall’essere certa. Per quanto possa aver ben operato questo ragionamento non si sposa coi numeri che sono inamovibili. Tutto dipenderà da che parte farà pendere la bilancia De Gaetano.

Le rose di Italia Viva

Nodo più che aggrovigliato è quello di Brunetti e Italia Viva. Ai più attenti, come ricordato, non sarà sfuggita l’indifferenza con cui il partito ha salutato il ritorno di Falcomatà. Avranno gioito dentro, ma sicuramente non hanno neanche alzato l’asticella su Brunetti (sopravvissuto ai due anni di sindacatura al posto di Falcomatà). Cosa che in pompa magna aveva fatto Azione che non ha perso occasione per ringraziare Carmelo Versace per avere tenuto le redini di Metrocity.

«Persone come Paolo Brunetti sono una risorsa, Italia Viva può essere una risorsa e se sono rose fioriranno». Queste le parole che arrivano dal partito. Ermetiche ma non tanto. Perchè sicuramente enfatizzano un distacco che si era notato e che non si sa se possa essere ricomposto. Con Brunetti fuori da Italia Viva il partito potrebbe chiedere un posto in giunta. E come la mettiamo coi conti fatti finora? L‘interlocuzione tra Italia Viva, come confermato dal partito, si chiuderà tra poche ore.

La commissione bilancio

Falcomatà aveva chiesto a qualcuno del Partito democratico di prendere le redini della commissione Bilancio. Tramontata l’ipotesi del momentaneo affidamento a Filippo Quartuccio, che avrebbe dato la disponibilità a stare in carica solo per risolvere le questioni urgenti e indifferibili (l’approvazione del bilancio consolidato). Soluzione scartata, Pd che non ha trovato risposte e uomini disponibili e anche oggi la commissione non è stata convocata.

Il braccio di ferro col Pd

Dem che partono male perchè, nonostante siano il primo partito, non riescono a trovare un presidente della commissione Bilancio. Dem che insistono per i tre assessori, ma Falcomatà ha già deciso che saranno due. Il ragionamento del sindaco, in sintesi, è «Io voglio il rinnovamento se voi decidete di confermare dovete poi assumervi la responsabilità politica delle scelte». Nel gioco dello spostamento delle pedine per restare in equilibrio è stata messa da parte l’idea di togliere Marra dal posto che occupa per farlo assessore: rimarrà presidente del consiglio. Ma per i Dem non ci sarebbero problemi di persone. Pare anche che qualcuno si sia proposto per coprire il ruolo di assessore in caso di problemi. Domani sarà l’ultimo giorno per tirare le fila. A metà della prossima settimana il sindaco dovrà avere le idee chiare e ripartire coi nuovi compagni di squadra per il terzo tempo.

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