Cimitero di Locri, la minoranza: «Convenzione illegittima, sia revocata»

La concessione ultraventennale del cimitero di Locri al consorzio Caes in regime di project financing continua a non convincere i gruppi di minoranza “Consenso Civico per Locri” e “Storia e progresso” che stamane nel corso di un incontro sulla stampa hanno voluto fare chiarezza sulla vicenda, puntando il dito contro la maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Fontana.

«Non chiediamo la revoca della concessione per un fatto politico, ma per un fatto normativo – è il pensiero del consigliere di opposizione e già vicesindaco di Locri Raffaele Sainato – per adesso noi parliamo di illegittimità poi se c’è altro sarà la Procura a fare luce su quanto abbiamo denunciato in questi giorni e anche in campagna elettorale. Quando facevo parte dell’amministrazione Calabrese accolsi favorevolmente il progetto che riguardava solo l’ampliamento e la riqualificazione del cimitero».

Nei giorni scorsi è stata pubblicata un’integrazione che oltre al progetto di ampliamento prevede anche la gestione dell’area cimiteriale. Le opposizioni non ci stanno e annunciano battaglia. «La problematica del cimitero è atavica – ha evidenziato il consigliere di minoranza Eliseo Sorbara – negli anni sono stati costruite cappelle in modo sconsiderato senza osservare normative vigenti in materia di polizia mortuaria. Purtroppo – ha proseguito – non vi è stata nessuna sorveglianza da parte del Comune.

Dagli elaborati grafici e di disegno mancano requisiti in particolare nella zona di ampliamento verso sud est dove risulta una sala del commiato, depositi e uffici mancanti di locali importanti, come sala di attesa, mentre la sala di vestizione è sprovvista di servizi igienici. Alla luce di questi vizi che ci sono a livello normativo ed elaborati grafici di disegno, chiediamo che venga revocata la convenzione e che venga rifatta una convenzione nuova».

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