Locri, strappo nella minoranza: Cutrona e Lacopo passano al gruppo misto

«L’opposizione si può fare in tanti modi. Con la costante minaccia di denunce e ricorsi ad entità superiori, a Corte dei Conti, Prefettura oppure con la consapevole abilità di costruire in maniera concreta. Quest’ultima modalità rappresenta il nostro modo, la nostra azione politica-costruttiva ed incisiva-che noi consiglieri insieme al gruppo di giovani che è al nostro fianco, intendiamo portare avanti. Con toni responsabili e senza personalismi nè pregiudizi di nessuna natura». Con queste motivazioni Marco Cutrona e Giovanni Lacopo hanno deciso ufficialmente di prendere le distanze dall’attuale minoranza in seno al consiglio comunale di Locri, aderendo al gruppo misto.

«Ringraziamo sin da subito chi ci ha dato l’opportunità di iniziare questo percorso politico, che è stato per noi un punto di partenza fondamentale – hanno espresso nel corso del civico consesso – Fare opposizione significa svolgere un ruolo basilare al servizio della democrazia della nostra Città, controllare l’operato della maggioranza, criticare scelte ritenute inappropriate, proporre soluzioni diverse qualora si ravvisino errori di valutazione nell’indirizzo politico e per noi l’opposizione deve possedere due caratteristiche imprescindibili: ma deve essere un’opposizione costruttiva, fatta di proposte e correttivi efficaci; e dev’essere un’opposizione incisiva, capace di raddrizzare il tiro ove occorra e contribuire a migliorare di fatto lo stato delle cose. Lealtà, coerenza e libertà, sono e resteranno sempre i nostri valori guida».

Lo scopo è quello di creare in consiglio un gruppo consiliare di Forza Italia, a cui entrambi hanno recentemente aderito. «Il nostro ruolo di consiglieri comunali continuerà come e più di prima – hanno sottolineato Lacopo e Cutrona – per la diffusione di quei principi di libertà e solidarietà sociale che si identificano nei colori politici di Forza Italia, il partito al quale siamo legati non solo da una tessera di adesione ma dalla condivisione piena ed intima dei progetti improntati sui valori liberali e moderati nei quali crediamo, a favore della giustizia sociale, economica e delle politiche giovanili».

Le determinazioni assunte dai due giovani azzurri non hanno lasciato indifferente Raffaele Sainato, che (anche) con loro aveva costruito la lista “Consenso civico per Locri”. «Chi oggi fa un passo di lato avrà il mio augurio ma non il mio appoggio – ha evidenziato l’ex vicesindaco e consigliere regionale – Se ho sbagliato a candidarli o loro a candidarsi con me lo dirà solo la storia. Io sono nato libero, senza padroni e senza padrini, e non accetto lezioni di coerenza da nessuno. Prendo atto che da oggi l’agenda politica di Forza Italia entra nel Consiglio comunale di Locri. Ma chi vuole prendere ascensori sociali lo faccia in Forza Italia o in altri partiti. La maggioranza ha avuto la fortuna di pescare qualche giovane pronto, noi volevamo costruire un percorso, chi ha deciso di prendere altre strade lo farà da solo».

E mentre Giovanni Puro, considerato da Sainato «Il Sinner della politica locale», ha teso una mano ai due giovani forzisti «Con la speranza di poter gettare le basi per un confronto costruttivo», il sindaco Giuseppe Fontana, ha preso spunto da quanto accaduto per tracciare un bilancio dei quasi primi 12 mesi di consiliatura rispetto ai rapporti tra maggioranza e opposizione. «La minoranza è un pilastro della democrazia ma sono deluso dai metodi adottati da questa minoranza in quest’anno – ha osservato il primo cittadino – tra minacce di incompatibilità politica e ricorsi al tar, scomodando Procura e Corte dei Conti su cimitero e bilancio. A me questo modo di fare non aggrada, mi aspetto un contributo serio da tutti i consiglieri, che ad oggi non c’è stato. Facciamo tesoro delle determinazioni assunte dai ragazzi per dare un nuovo slancio all’attività amministrativa, con senso di responsabilità che abbiamo nei confronti di tutti i cittadini e soprattutto dei giovani, i quali meritano il massimo del rispetto».

La temperatura si alza nel momento in cui il presidente del consiglio Miki Maio non concede la replica a Sainato, motivo per il quale lo stesso insieme a Passafaro e Sorbara, questi ultimi non soddisfatti delle argomentazioni del sindaco, abbandonano l’aula senza partecipare al voto dei successivi punti all’ordine del giorno.

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