Reggina, gli ultrà del Brescia: «In arrivo troppi tifosi amaranto, situazione esplosiva»

Sempre presenti. Sono i tifosi della Reggina in trasferta, specie quando gli amaranto giocano nel Nord Italia. La gara che Ménez e compagni giocheranno a Brescia domenica, dunque, diventa occasione di nuovo esodo per i tanti aficionados reggini, che velocemente hanno polverizzato i circa 1100 biglietti a disposizione, l’intera capienza del settore ospiti.

Subito dopo, allora, molti di coloro rimasti senza tagliando – peraltro molti dei quali residenti in Lombardia o Piemonte – si sono adoperati per non rimanere fuori dal Rigamonti e, come spesso accade, tanti hanno acquistato un biglietto nei settori adiacenti quello ospite, che il Brescia Calcio almeno ad oggi non ha inteso ampliare, come invece fatto da Parma, Modena e Venezia. Una situazione che non è piaciuta al tifo organizzato locale, che nella giornata di ieri ha emesso un comunicato in merito alla vicenda, invitando i supporter delle rondinelle ad acquistare i tagliandi del settore gradinata, al fine di arginare l’invasione amaranto.

La nota del gruppo “Ultras Brescia 1911 EX-Curva Nord”

«Purtroppo – si legge – in vista della partita di domenica si sta creando una situazione a dir poco esplosiva, anche se la società – come spesso accade – non se ne rende nemmeno conto (oppure, peggio ancora, semplicemente se ne frega!). Il settore ospiti infatti è già esaurito, e difficilmente apriranno un altro spicchio dello stadio da destinare ai tanti tifosi reggini – molti dei quali residenti al Nord Italia – che vogliono giustamente seguire la propria squadra del cuore in trasferta.

Con la Curva Nord che con ogni probabilità andrà esaurita molto presto; con la Curva Sud che – ahinoi – quest’anno non è mai stata aperta nemmeno per i tifosi biancoblù; si rischia di avere la gradinata piena di “occasionali” tifosi della Reggina che – con ogni probabilità – non sono mai entrati in un impianto di calcio di un certo tipo, e ignorano dinamiche, tradizioni, principi, valori, linee di confine, e regole non scritte che sono sempre state alla base del tifo calcistico bresciano (non solo di quello organizzato, sia chiaro).

Sinceramente se si parlasse dei gruppi organizzati provenienti da Reggio Calabria, ci preoccuperemmo molto meno, proprio perché gli Ultras, quelli veri, che a volte ci è anche capitato di incontrare di persona, conoscono i propri limiti, rispettano i propri “rivali”, e non metterebbero mai in una situazione “stressante” un altro gruppo, soprattutto all’interno di uno stadio e in un periodo come questo, dove la caccia alle streghe nei confronti del tifo organizzato è sempre aperta».

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