sabato,Aprile 27 2024

Al Granillo c’è fame (e sete) di calcio: la maglia amaranto (e la Prociv) mettono tutti d’accordo

Buoni i segnali giunti per un necessario ritorno alla normalità. La Sud canta e continua a “salutare” il vecchio patron

Al Granillo c’è fame (e sete) di calcio: la maglia amaranto (e la Prociv) mettono tutti d’accordo

di Vincenzo Imperitura – L’immagine più bella di questa seconda vittoria di fila tra i dilettanti è quella del vecchio campione che torna in campo a partita finita. Una passeggiata a piedi nudi per farsi abbracciare da decine di bambini, fatti entrare sul rettangolo di gioco, mentre la Sud continua a cantare e il resto dello stadio è già andato via. Barillà, il calciatore con il curriculum più scintillante della categoria, è quello che si è calato più di tutti in questa nuova realtà fatta di stadi da dopolavoro ferroviario e partite che all’occorrenza si possono giocare anche senza guardalinee, come nei campionati aziendali. Ed è lui che dopo avere segnato e portato la croce – anche nelle vesti di improbabile falso nuove nei minuti finali – passa dieci minuti buoni tra selfie e abbracci mentre i suoi compagni sono sotto la doccia. Piccole cose, ma non troppo.


Chiusi inaspettatamente i bar del Granillo, con grande rammarico dei tifosi smarriti che a inizio partita hanno provato a chiedere aiuto a steward ancora più smarriti, a metà partita è arrivata la prociv a rifornire di acqua il pubblico di una partita giocata alle 3 di un ottobre che vale come giugno. «Ci hanno chiamato stamattina per il servizio e noi siamo arrivati, che le devo dire? Mi scusi però, acqua solo un bicchiere, che deve bastare per tutti» dice scusandosi uno dei volontari con casacca gialla.
A sentire i social – non c’è nenti, speriamu u si sarvanu, jeu o campu non vaju – oggi il Granillo avrebbe dovuto essere quasi deserto. Per fortuna però il richiamo della Reggina, anche se con un altro nome, conta ancora parecchio in città e la Sud risplende come sempre, anche senza striscioni. E se costanti, e sottolineati dagli applausi di tutto il Granillo, sono ormai i “saluti” del pubblico al vecchio proprietario della squadra – d’altronde i fotomontaggi con la caricatura di uno strano Saladini antropomorfo e bollato come catanzarese nessuno si è premurato di toglierli dai dintorni dello stadio – e al presidente Gravina, fanno piacere gli applausi convinti al giovane Coppola, che certo non è Bonazzoli o Aglietti o Amoruso, ma che a 19 anni si è caricato il peso dell’attacco sulle spalle senza lamentarsi.

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