CA…LCI NOSTRI | Tre punti d’oro tra olive e sala(d)ini. E fuori lo stadio tutto è… campagna elettorale

Tanto impauriti e confusi eravamo stati domenica, quanto spavaldi ed efficaci siamo stati oggi. Sarà la partita contro il Lamezia dell’ex patron amaranto (senza tifosi al seguito, che a Lamezia la creatura di Saladini la sopportano a stento), sarà il ricordo delle bastonate prese tre giorni fa dalla squadra di un paesino siciliano che fai fatica a rintracciare sulla cartina, saranno le polemiche furibonde a scoppio ritardato e via social (che la Sud cantava anche con le squadre ormai sotto la doccia) seguite alla sconfitta interna con il Sant’Agata. Fatto sta che in campo oggi si è vista un’altra Reggina. Cattivi, determinati e finalmente, visto che lo sappiamo fare, liberi di provarci uno contro uno.

Sugli spalti meno gente del solito, peccato vista la vittoria rotonda: rendiamo grazie anche alla Lega di Serie D che come le sue sorelle maggiori tra i professionisti, ai tifosi tiene solo quando c’è da vantarseli negli spot promozionali. Ennesima partita infrasettimanale alle tre del pomeriggio: tanti saluti a chi, suo malgrado, è costretto ad anteporre il lavoro al Granillo. Sarebbe divertente, per il match clou di mercoledì prossimo con il Trapani (ancora grazie alla Lega interregionale) quante “malattie stagionali” strategiche si registreranno tra i lavoratori reggini.

La Sud non dimentica. Di Saladini (è ancora il proprietario della Reggina sbeffeggiata da Gravina? è ancora azionista occulto del Lamezia?) allo stadio nemmeno l’ombra, solo lo striscione di “ringraziamento” che gli ultras amaranto gli hanno dedicato con tanta “trasparenza e legalità”.
L’attenzione è in campo, ma sono tanti gli spettatori che tengono almeno un occhio puntato sul telefonino per capire che notizie arrivano da Roma. In Cassazione si decide se Reggio riavrà il sindaco condannato in Appello e sospeso da due anni per la vicenda Miramare o se si tornerà ad elezioni. La campagna elettorale, in un caso o nell’altro, comunque non si è mai fermata e ha tirato in mezzo anche la Reggina. Lasciateci stare.
Due gol del ragazzino che piano piano, e con gli inevitabili inciampi legati all’età, si sta prendendo il centrocampo amaranto, uno bellissimo, da playstation. Due assist del ragazzone che della squadra è l’asse portante, oltre che il cuore e il cervello. Potrebbero essere zio e nipote, sono entrambi figli del Sant’Agata. Qualcuno lo spieghi a quelli della “scarsa regginità”. (Barney p)

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