sabato,Aprile 27 2024

BORGHI E LUOGHI DEL CUORE | Palizzi: dove inizia l’Italia

Il borgo più a Sud della penisola coi suoi calanchi che ricordano la Cappadocia è anche la città del vino, dei catoi e dei palmenti

BORGHI E LUOGHI DEL CUORE | Palizzi: dove inizia l’Italia

Incastonata tra i monti Grappida e Caruso, dominata dai ruderi del castello che ne è il simbolo, Palizzi è la città del vino, come recita il cartello posto all’ingresso del paese, ma anche la città più a sud dell’Italia. Coi suoi calanchi, che ricordano la Cappadocia, lo Scoglio del Panettone e il lungomare più corto d’Italia, Palizzi e le sue frazioni (Palizzi Superiore, Palizzi Marina, Pietrapennata e Spropoli) incantarono anche lo scrittore e paesaggista inglese Edward Lear che nel suo “Diario di un viaggio a piedi” nel 1847 scrisse: «Nessun posto più selvaggio né più straordinario di Palizzi può attirare l’occhio di un artista».

Il punto più a sud dell’Italia

Importantissimo per la sua posizione geografica, il borgo si colloca nella parte più estrema della penisola, quella che un tempo veniva chiamata Esperia o Enotria, ossia terra d’Occidente e del buon vino.

Intriso di storia, secondo alcuni era una delle 7 città ricordate da Aristotele e fondate dai Calcidesi, secondo altri dai Pelasgi nominati anche da Omero. Fu descritto dal geografo greco Strabone come confine tra le antiche colonie di Rhegion e Locri, accennando alla particolarità delle cicale che da un lato cantavano e dall’altro stavano zitte, trovandosi «in un luogo ombroso», da cui deriverebbe per alcuni studiosi il nome Palizzi.

I primi insediamenti si svilupparono all’interno degli anfratti naturali, i cosiddetti “Catoi” o “Catoja”, che in dialetto calabro, significano ambienti sotterranei, utilizzati anticamente per conservare il cibo e come rifugio durante le invasioni e che oggi ospitano le abitazioni di recente costruzione.

Palizzi, a partire dal XVII secolo, è stato anche meta del Grand Tour, il lungo viaggio nell’Europa continentale effettuato dai giovani dell’aristocrazia europea per perfezionare le loro conoscenze.

Palizzi Superiore e il castello

Il castello domina Palizzi Superiore e si staglia su una rupe che sovrasta il paese da cui è possibile godere di una vista panoramica che abbraccia la costa ionica per chilometri e chilometri.

Pare sia stato edificato dai Ruffo nel XIV secolo o forse addirittura in epoca risalente. Anche se non si hanno notizie certe sulla datazione, una lapide attesta che il castello era presente già nella seconda metà del ‘500.

È stato dichiarato Monumento Nazionale dal Ministero dei Beni Culturali e sottoposto ad un lungo restauro.
Dell’antico maniero, che d’estate si riaccende grazie alla tradizionale apertura di palmenti e catoi, rimangono le alte mura di cinta, le bocche di fuoco e le celle carcerarie ricavate nella roccia.

Le frazioni in collina e sul mare

Tra le frazioni di Palizzi, c’è Pietrapennata, posta a più di 600 metri sul livello del mare, una delle più suggestive cittadine da cui si possono osservare scorci e panorami magnifici. Qui si conserva anche, nella chiesa dello Spirito Santo, un gruppo marmoreo cinquecentesco attribuito al Gagini e da qui passano sia “Il sentiero dell’inglese”, in memoria di Edward Lear, che una tappa del Cammino Basiliano che percorre la Calabria da nord a sud.

Spropoli, invece, definito come il “paese delle colline marmose nella valle degli oleandri”, è un piccolo borgo vicinissimo al mare, a breve distanza dal Promontorio d’Ercole (Capo Spartivento), caratterizzato da spiagge assolate e mare azzurro.

Palizzi Marina, infine, è la frazione più grande, celebre per le spiagge, meta turistica, e per il mare, caratterizzato dagli inconfondibili colori dello Ionio.

Scoglio del panettone

Qui si trova il lungomare più corto d’Italia, come si legge sulla targa apposta qualche anno fa nella frazione, e la scogliera del Panettone, il punto più a sud della penisola, tra i simboli di Palizzi e senz’altro tra gli angoli di mare più suggestivi del borgo.

La città del vino, il Palizzi IGT

Tipico dell’antico borgo è il “Palizzi”, vino molto conosciuto che ha ottenuto la denominazione IGT (ovvero d’Indicazione Geografica Tipica) e che ha reso noto il paese come “città del vino”.

Secondo alcuni storici, sembra che già dall’800 alcune imbarcazioni francesi arrivavano sino a Palizzi per acquistare il vino che serviva da mescolare a quello d’oltralpe.

Il Palizzi è un vino rosso, dal colore brillante e dal carattere forte e deciso tipico della terra da cui provengono le sue uve, in grado di soddisfare i palati degli estimatori.

I calanchi

Somiglianti ad una piccola Cappadocia o anche ad un paesaggio lunare, i tipici calanchi bianchi di Palizzi sulla Costa dei Gelsomini, non sono altro che sedimenti di mare, scolpiti dal tempo. Costituiti per lo più da gusti di piccoli organismi di plancton, sono chiamati anche “trubi” e fanno parte dei SIC (Siti di interesse comunitario).

Le montagne “con la neve sul mare” come sono stati anche definiti, i calanchi rappresentano un patrimonio naturalistico di grande rilevanza che affascina i viaggiatori, per le striature bianche che si alternano a quello di colore grigio azzurro.

Tra le caratteristiche naturali del luogo, ci sono sicuramente i “ponsai”, alberi nani cresciuti così per via dello scarso nutrimento del terreno argilloso e il “ginepro fenicio”, una pianta autoctona molto rara e in via di estinzione.

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