BORGHI E LUOGHI DEL CUORE | Staiti: quando piccolo è bello

Una gemma bizantina ai confini dell’Aspromonte nella provincia ionica reggina. Abbarbicato sul fianco della Rocca Giambatore che domina la vallata della fiumara di Bruzzano, Staiti è il più piccolo comune della Calabria, con 200 anime o poco più. Un borgo dove il tempo sembra essere sospeso, con le testimonianze bizantine delle sue origini e del successivo dominio dei Ruffo. Uno scrigno che custodisce un’antica abbazia su cui fioccano le leggende, chiese barocche e sentieri bizantini, ma anche esempi di street art che colorano le vie del borgo, conferendogli un’atmosfera suggestiva tra antico e moderno, come la mitica Macondo di memoria marqueziana. 

Santa Maria de’ Tridetti

Vero e proprio simbolo del borgo aspromontano, la chiesa di Santa Maria de’ Tridetti ha un’origine incerta. Secondo le leggende, sul posto c’era un tempio dedicato dai Locresi a Poseidone, il dio del mare, per averli salvati da una tempesta. La sua statua, si narra, fosse coperta da un prezioso mantello di gemme poi trafugato da Annibale. Il ritrovamento di una moneta con raffigurato il dio suffraga tale ipotesi, così come il termine “Tridetti” che potrebbe derivare da “Tridente”, successivamente trasformato dal dialetto calabrese. Del resto, la stessa chiesa, fondata tra il VII e VIII secolo sullo stesso sito dai monaci basiliani fu eretta in onore della Madonna del Tridente

Unica fonte certa è un documento che risale all’anno mille del conte Ruggiero d’Altavilla. 

Architettonicamente, la chiesa rappresenta una fusione tra Oriente e Occidente, tra bizantino e normanno ed è stata dichiarata monumento nazionale

Museo dei Santi Italo-Greci e Sentiero delle chiese bizantine

Il “museo dei Santi Italo-Greci“, istituito di recente e contenente 22 pregevoli icone bizantine, è un’altra perla del borgo reggino e cammina di pari passo con il “Sentiero delle chiese bizantine” inaugurato nel 2018, per valorizzare la cultura greco-ortodossa in Calabria. Si tratta di un museo a cielo aperto, una sorta di itinerario ideale lungo i luoghi e gli eventi più importanti della tradizione bizantina, realizzato attraverso 18 bassorilievi, in terracotta, opera degli scultori Francesco e Fortunato Violi, disseminati lungo le vie di Staiti e corredati da pannelli informativi multilingue. 

Porte artistiche

Ma Staiti, come anticipato, è anche “street art”. Non passano inosservate, infatti, le porte artistiche, delle case del borgo, dipinte, colorate e con sopra riportate frasi con messaggi sociali importanti. 

Il lavoro è stato realizzato dal Servizio Civile nel 2018, con la collaborazione della proloco. 

Festa di Sant’Anna

Ad accendere il borgo d’estate è la festa di Sant’Anna, il momento più solenne della vita religiosa e civile della comunità di Staiti. Per l’occasione, oltre agli abitanti, ai devoti dei paesi limitrofi e ai turisti, tornano in paese anche gli emigrati da ogni parte d’Italia e d’Europa. Il borgo si anima nella seconda metà di luglio, precisamente dal 16 al 24, con le celebrazioni religiose, al ritmo dei tamburi dei giorni della novena e della processione del simulacro della santa. Ma anche grazie a fiere e bancarelle, fuochi pirotecnici, banda musicale e al tradizionale “ballo du sceccu”. 

Sagra dei maccheroni

Per gli amanti della buona cucina, è imperdibile la sagra più rinomata del paese, appuntamento che si rinnova ogni anno la seconda domenica di agosto. 

La sagra è dedicata ai “maccarruni”, la tipica pasta lavorata in casa con i “cannici” e condita con ragù a base di carne di capra

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