Le persone che hanno contratto il Covid, già 30 giorni dopo, presentano un aumentato rischio di malattie cardiovascolari che coprono diverse categorie, tra cui disturbi cerebrovascolari, aritmie, cardiopatie ischemiche e non ischemiche, pericardite, miocardite, insufficienza cardiaca e malattie tromboemboliche. È quanto emerge da uno studio di un gruppo di ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis e del Veterans Affairs St. Louis Health Care System, coordinati dal professor Ziyad Al-Aly, pubblicato su Nature.
«Lo studio conferma alcune informazioni sugli effetti di Long Covid a livello cardiovascolare che erano già note, come ad esempio le trombosi e gli eventi ischemici. Ma di altri, come le aritmie e l’insufficienza cardiaca sembrerebbe indicare un’incidenza addirittura maggiore. In base a questi dati, che devono essere confermati e dei quali è necessario comprendere meglio le cause, il Covid sarebbe da annoverare come nuovo fattore di rischio cardiovascolare nel periodo post-acuto», ha dichiarato al Corriere della sera Giulio Pompilio, direttore scientifico del centro cardiologico Monzino Irccs di Milano.
Sono più di 200 i sintomi del Long Covid. «Stanchezza, a volte anche mentale (ovvero problemi di memoria e difficoltà a concentrarsi), perdita di olfatto e gusto, ma anche cefalea e stress insieme a difficoltà cardiorespiratorie e molto altro», ha spiegato Graziano Onder, direttore del Dipartimento Malattie cardiovascolari, dismetaboliche e dell’invecchiamento dell’Istituto superiore di sanità, che il 9 febbraio scorso ha presentato il progetto CCM, finanziato dal Ministero della salute, “Analisi e strategie di risposta agli effetti a lungo termine dell’infezione COVID-19 (Long-COVID)”. L’obiettivo è quello di monitorare gli effetti a lungo termine dell’infezione da Covid.
Dallo studio compiuto negli Stati Uniti è emerso che rispetto a quelli dei gruppi di controllo senza alcuna infezione, le persone che hanno contratto il Covid avevano il 72% in più di probabilità di soffrire di malattia coronarica, il 63% in più di avere un infarto e il 52% in più di avere un ictus. Complessivamente, le persone infette dal virus avevano il 55% in più di probabilità rispetto a quelle senza Covid-19 di subire un grave evento avverso cardiovascolare.
«Se i dati di questo studio dovessero essere confermati – ha affermato il professor Pompilio – ci dobbiamo aspettare un aumento delle problematiche cardiovascolari nella popolazione e questo sarà un problema da affrontare a livello di servizio sanitario».