mercoledì,Maggio 1 2024

Coronavirus a Reggio, il dottor Tromba lancia l’allarme: «Evitare che il Natale si trasformi nella via per la terza ondata»

Per il consigliere dell'Ordine dei medici di Reggio Calabria «Abbiamo avuto un calo dell'indice Rt da 1,7 a 1,4 , ma questo non vuol dire che siamo fuori pericolo, ma invece ci fa capire che le misure iniziano a funzionare e questo ci deve dare la forza per continuare»

Coronavirus a Reggio, il dottor Tromba lancia l’allarme: «Evitare che il Natale si trasformi nella via per la terza ondata»

«Una situazione difficile che accomuna tutti. Sono tanti i cittadini, professionisti, ma soprattutto commerciali che si domandano come, nell’emergenza sanitaria, trascorreremo il Natale. Un periodo di ansia per il dubbio su cosa aspettarsi, sul come e se sarà possibile vedersi e stare insieme con gli affetti più cari, e se ci saranno maggiori vendite. Difficile non pensare e trascorrere questi giorni in serenità alla luce dei dati sui contagi anche in Calabria e sulla necessità di mantenere massima attenzione».

Delle paure e delle incertezze che accomunano tutti noi in questi giorni, ha parlato il dottore Domenico Tromba, endocrinologo, responsabile Day service Tiroide Casa della salute Siderno, consigliere dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria, membro cda Unime e presidente Associazione Scienza e Vita e segretario Ame Calabria. C’è  molta attenzione verso le festività  natalizie forse le più  sentite dagli Italiani e non solo.

«Sicuramente,  non sarà un Natale come gli altri. Dobbiamo predisporci a una festività   più  sobria. Bisogna evitare  in tutti i modi  l’assalto  ai negozi e ai grandi magazzini  per lo shopping natalizio e di incontrare parenti lontani, perché  il virus sarà  ancora con noi.

Una settimana di feste e di socialità, significherebbe pagare a gennaio un brusco innalzamento  della curva. Ci auguriamo ovviamente che l’economia del nostro territorio possa subire un miglioramento rispetto all’ultimo periodo,  potendo fare acquisti e doni. Tuttavia, sono da escludere i festeggiamenti, oltre ai baci e abbracci indipendentemente dalla curva epidemiologica.

Potremo sicuramente cenare e pranzare insieme la vigilia e il 25 dicembre, ma solo pochi intimi e rispettando le regole, mascherine e distanze. Abbiamo avuto un calo dell’indice Rt da 1,7 a 1,4 , ma questo non vuol dire che siamo fuori pericolo, ma invece ci fa capire che le misure iniziano a funzionare e questo ci deve dare la forza per continuare.

Il Natale quest’anno non sarà quella festa dove si scambiano tanti doni e abbracci, ma sarà  più  un momento di raccoglimento spirituale che ci aiuterà  a superare questo brutto momento.

Sarà  un Natale di estrema prudenza, in cui purtroppo la circolazione del virus sarà  ancora intensa e sarà importante adottare comportamenti saggi.  Si sta  cercando di evitare ma l’ipotesi  di un lockdown generalizzato non è  ancora scongiurata. Dobbiamo fare attenzione ad una possibile terza ondata-conclude il dottore-credo comunque che ogni decisione sul prossimo Natale dipenderà  dalla tenuta del sistema sanitario.

Sono sicuro  che il governo dopo il 3 dicembre, cercherà  di allentare le misure  con l’obiettivo di salvare le festività anche se a mio parere si rischia di avere conseguenze molto gravi. Dobbiamo cercare di capire che questo non vuol dire “liberi tutti”.

La parola d’ordine per tutti dovrà essere uscire il meno possibile, usare sempre la mascherina e il distanziamento, passare le feste con il nucleo familiare più stretto, non partecipare a nessuna festa piccola o grande che sia ed evitare abbracci e baci. Dobbiamo evitare che il Natale si trasformi in una autostrada per la terza ondata del virus».

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