Lavoratori psichiatria, Coolap: «Grazie al Comune che ha riconosciuto il nostro ruolo e le nostre necessità»

Fare il punto sulle problematiche (accreditamento- sblocco dei ricoveri) che da tempo attanagliano i servizi psichiatrici della nostra città che, con il tempo che passa inesorabilmente, mettono a rischio la sopravvivenza degli stessi. Questo il tema centrale dell’incontro svoltosi ieri tra il sindaco Giuseppe Falcomatà e l’assessore alle politiche sociali Demetrio Delfino con i rappresentanti del Coolap (Coordinamento lavoratori psichiatria), Vincenzo Barbaro, Filippo Lucisano e Foti Giuseppe.

«Abbiamo ribadito che molti lavoratori, da più di trent’anni e con spirito di sacrificio, tengono da tempo attivi i servizi dando sostegno a molti utenti, senza mai fargli mancare il diritto alle cure. Gli operatori e le rispettive famiglie, cosa altrettanto deprecabile, rischiano continuamente il tracollo economico, fatecelo dire, per futili motivi burocratici e per essere considerati gli ultimi della sanità. Noi più che mai vogliamo riconosciuto il nostro impegno sociale!

In un momento socio-sanitario globale drammatico come quello contingente, bisogna necessariamente operare per il bene comune, portando avanti proposte concrete, facendo di tutto purché ciò avvenga il prima possibile. La psichiatria calabrese, prima vittima della sanità corrotta, non può mancare nel suo mandato umano per problemi risolvibili.

Per tali motivi, vogliamo ringraziare il Sig. Sindaco Giuseppe Falcomatà e l’assessore alle politiche sociali Demetrio Delfino che, con disponibilità e con grande umanità e senso istituzionale, hanno accolto le nostre istanze dandoci il loro sostegno nelle sedi opportune. Vogliamo, altresì, ringraziare il vice Sindaco Tonino Perna che qualche giorno prima ci ha ricevuti ed ascoltati, rendendosi da subito disponibile per darci un sostanziale aiuto.

Oggi per noi è un giorno importante perché, per la prima volta, delle figure istituzionali si mettono umanamente, pubblicamente e concretamente al nostro fianco, riconoscendo il nostro ruolo e la necessita incombente di poterlo svolgere al meglio e senza la paura della precarietà.

La prima necessità, di vitale importanza, è che venga al più presto fatta la proroga dei servizi, utile al pagamento e alla sopravvivenza degli stessi.  Concludiamo affermando con estrema convinzione “che la civiltà di uno stato si misura dal trattamento che questo Stato riserva alle fasce cosiddette deboli”.

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