Lazzaro, i nodi legati alla chiusura del poliambulatorio dell’Asp di Pellaro

Vincenzo Crea, in qualità di referente unico dell’ANCADIC, rappresenta che in seguito alla chiusura del poliambulatorio specialistico di Pellaro (P.zzo Cardea) avvenuta circa un mese addietro, i cui servizi assistenziali sono stati trasferiti in via temporanea al Poliambulatorio di Reggio Sud, via Padova, non è pervenuta nessuna notizia alla Sua  Associazione circa l’individuazione dei locali dove trasferire la postazione di Guardia Medica e i servizi assistenziali del poliambulatorio di Pellaro. Si evidenzia come trascorsi ormai più di due anni, non si riesca ancora a dare una soluzione al problema.

Inoltre, con riferimento alla presenza di una canna fumaria pericolosa in cemento amianto situata nello stesso immobile sito in via SS 106 II Tratto n.123 (Palazzo Cardea), non si è provveduto alla messa in sicurezza nonostante gli inviti rivolti sin dal 18 giugno 2019  dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria Settore Ambiente – Servizi Igiene Ambientale al comproprietario/detentore in qualità di Amministratore del condominio ove la canna fumaria è posizionata.

Pertanto, Crea evidenzia che ora appare concretizzarsi quanto specificato nella nota Prot. 104388 del 13/6/2019 del servizio Igiene Ambientale – sopra indicato – diretta all’Amministratore del Condominio e per conoscenza ad altri Enti e alla Sua Associazione ovvero in assenza di Suo riscontro entro giorni 15 dal ricevimento della presente in merito alle misure adottate, questo Ente sarà costretto ad attivare tutte le forme prescritte dalle leggi vigenti a tutela della salute pubblica e dell’Ambiente”.

Il Comune, ricevuta la nostra prima segnalazione in data 10 aprile 2019, aveva il dovere giuridico di intervenire presso l’Asp, evitando l’interruzione del servizio svolto presso il poliambulatorio di Pellaro che ha determinato disservizi e preoccupazioni nei cittadini pellaresi, mottesi e nei nostri Associati, anche dovuti all’emergenza epidemiologica in atto. Ripetiamo che l’intervento dei rappresentanti del Comune negli ultimi giorni è tardivo e inconcludente. All’ASP l’obbligo di risolvere il problema con immediatezza.

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