mercoledì,Maggio 1 2024

Disabilità mentale nel reggino, Usb: «Assordante il silenzio del Commissario Longo»

L'unione dei sindacati di base sottolinea che «già dal 2008 si sarebbe dovuto definire il percorso di definitivo accreditamento delle strutture»

Disabilità mentale nel reggino, Usb: «Assordante il silenzio del Commissario Longo»

Sul dramma sociale che vive la Città Metropolitana di Reggio Calabria, dove vige una forma di gestione delle strutture residenziali per i disabili mentali divenuta illegittima nel tempo a causa dell’evoluzione normativa interviene l’Usb reggino.

Questa condizione ha causato «non solo l’avvio di un’inchiesta da parte della Procura reggina, ma cosa ben più grave e assurda ha prodotto il blocco dei ricoveri, tanto è che si è costretti a rivolgersi fuori provincia per accedere a questi servizi o, nella peggiore delle ipotesi, a provare ad affrontare la malattia in casa.

Non stiamo parlando di una novità recente ma di una stortura che va avanti da troppi anni ormai: già dal 2008 si sarebbe dovuto definire il percorso di definitivo accreditamento delle strutture, ma ad oggi tutto rimane in un limbo infernale che danneggia i malati e le loro famiglie, e mortifica i lavoratori costretti a barcamenarsi a causa dei continui ritardi nei pagamenti, oltre che per l’eterna precarietà in cui sono costretti a vivere.

È dal 2010 che la sanità in Calabria è commissariata, dal gennaio 2019 addirittura abbiamo avuto come commissari prima un generale dei Carabinieri in pensione e adesso un ex Questore, ma niente sembra scalfire questo sistema di illegalità e sofferenza. Il silenzio della struttura commissariale, il mutismo del Commissario Guido Longo al riguardo, è un ulteriore colpo inferto alla dignità di chi dovrebbe essere maggiormente protetto dalle istituzioni».

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