Ospedali calabresi al collasso mentre 140 mln sono inutilizzati dalla Regione

Quarantuno pagine, sette allegati e una pioggia di milioni, in gran parte inutilizzati. È quel che resta oggi del progetto di riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese; un progetto iniziato male e finito ancor peggio a giudicare dalle lunghe file di ambulanze costrette ad estenuanti soste fuori dagli ospedali, travolti dalla terza ondata pandemica. Quella pianificazione probabilmente potrà concludersi solo a bocce ferme, quando il virus avrà frenato la sua corsa e le strutture sanitarie avranno affrontato la pandemia, ancora una volta, a mani nude.

Il sistema piegato dalla corsa del virus

Procedure, gare e appalti, tutto è bloccato. A galoppare è solo la diffusione del contagio che sta piegando in due il sistema sanitario e logorando la resistenza degli operatori, da oltre un anno schierati in una guerra di trincea. Dei posti di terapia intensiva e sub intensiva programmati nel maggio scorso restano solo le briciole, mentre quasi intonsi restano i quasi 40 milioni (39.854.010) trasferiti da Roma in Calabria in virtù dell’approvazione del decreto Rilancio che mirava a potenziare la rete ospedaliera sotto stress per effetto dei ricoveri. Dopo undici mesi nulla è cambiato in Calabria.

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