Ospedale di Locri, Barbuto: «Mammografie solo 2 giorni a settimana»

Donne ancora costrette a lunghe attese per fare le mammografie all’Ospedale di Locri. Sulle criticità del servizio di Senologia Ospedale di Locri interviene Emanuela Barbuto, della segreteria territoriale Fsi – Usae (Federazione Sindacati Indipendenti Organizzazione Costituente Della Confederazione Usae Segreteria Territoriale Reggio Calabria Est).

«Nella SOC di Radiologia dove, a seguito della recente assunzione di due Dirigenti Medici è stato finalmente attivato il Servizio di Senologia che dovrebbe garantire alle donne di questo territorio la possibilità di effettuare le mammografie senza doversi rivolgere presso le strutture private. Purtroppo non è così. Difatti, nonostante la presenza di due nuovi Dirigenti Medici Radiologi assunti e dedicati a tale servizio, le mammografie vengono inspiegabilmente effettuate soltanto due giorni a settimana con un numero davvero esiguo di prenotazioni».

Da qui la denuncia motivata dal fatto che,  dopo anni di mancata attivazione del servizio per mancanza di personale medico, ora si continuano a penalizzare «le donne costringendole a lunghi tempi di attesa o a rivolgersi presso le strutture private per eseguire le mammografie di controllo e preventive, nonostante la presenza di altre due unità di personale Medico.

Ancora più grave è la richiesta illegittima di effettuare un tampone covid prima dell’esame in quanto, non risulta alla scrivente alcuna disposizione scritta da parte della Direzione Medica di Presidio o Direzione Sanitaria Aziendale che prevede tale obbligo da parte dell’utenza per effettuare le mammografie, atteso che si tratta di un esame rapido della durata di circa dieci minuti.

Tale provvedimento assunto arbitrariamente serve solo come deterrente e contribuisce a ridurre le prenotazioni per mammografia da parte di tante donne le quali non avrebbero questo obbligo rivolgendosi presso le strutture private, inoltre ci risulta che numerosi sono i servizi dell’Ospedale di Locri che svolgono esami diagnostico-strumentali con prenotazione dove non viene chiesto di esibire il tampone covid -19 generando comportamenti diversi all’interno della stessa struttura dove in assenza di linee guida univoche per tutti i servizi c’è chi si sente autorizzato ad assumere decisioni che non rientrano nelle proprie competenze».

I sindacati concludono chiedendo un intervento immediato e «l’assunzione dei provvedimenti che riterranno opportuni atti a tutelare l’interesse dell’utenza che attende risposte ai propri bisogni di salute».

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