domenica,Aprile 28 2024

Gom, allarme terapia intensiva: posti quasi esauriti. Si cercano altre strutture

Per Scaffidi: «Tra le strutture individuate anche l’ospedale di Locri, presso cui, nel pomeriggio, sarà effettuato un nuovo sopralluogo nell’unità di Broncopneumologia»

Gom, allarme terapia intensiva: posti quasi esauriti. Si cercano altre strutture

«I posti in terapia intensiva al Gom di Reggio Calabria sono quasi saturi e abbiamo necessità di reperirne altri in altre strutture». È il grido d’allarme lanciato dal commissario Asp di Reggio Calabria Gianluigi Scaffidi, presente a Siderno in occasione dell’inaugurazione dell’hub vaccinale al palasport. Tra le strutture individuate anche l’ospedale di Locri, presso cui nel pomeriggio sarà effettuato un nuovo sopralluogo nell’unità di Broncopneumologia. «Non dovevamo arrivare oggi in questa situazione, cercherò di recuperare il tempo perduto. Dobbiamo garantire sicurezza e percorsi dedicati per non rischiare di infettare il resto del nosocomio».

Non è ancora chiaro quanti saranno i posti letto allestiti a Locri. «Voglio rendermi conto di persona di quanti se ne potranno aggiungere». Da Scaffidi anche un appello agli amministratori locali «Per un salto di qualità anche mentale. Qui stiamo morendo, e questo da cittadino lo ritengo aberrante». Resta da scogliere anche il nodo del reclutamento di personale. «Abbiamo dei lacci amminsitrativi che non ci consentono assunzioni a gogo, si fanno dei bandi per assumere a tempo determinato. Occorre implementare il personale ospedaliero con bandi a tempo indeterminato perché altrimenti gli avvisi andranno deserti e non in grado di soddisfare i fabbisogni».

Calabrese

Dal canto suo il sindaco Giovanni Calabrese non chiude la porta ad un centro Covid nella sua città, a condizione di «Trovare i posti letto in una zona isolata della struttura – ha spiegato il primo cittadino locrese – Ci rendiamo conto delle difficoltà, ma un territorio come il nostro non può fare a meno di un presidio ospedaliero. Siamo pronti al confronto e al dialogo nell’interesse della collettività. È un momento di grande emergenza e preoccupazione. Non possiamo dire di no».

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