sabato,Giugno 1 2024

Emergenza Covid, il comitato “Ci siamo rotti” chiede la riattivazione dell’ospedale di Oppido

Il presidente Mariano Mazzullo ha inviato una missiva al commissario alla Sanità della Regione Calabria Guido Longo, al generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid e al prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani

Emergenza Covid, il comitato “Ci siamo rotti” chiede la riattivazione dell’ospedale di Oppido

Una vera e propria richiesta di aiuto quella che il presidente del comitato “Ci siamo rotti” Mariano Mazzullo, ha inviato al commissario alla Sanità della Regione Calabria Guido Longo, al generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid e al prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani. «Mediante il presente esposto – scrive Mazzullo nella lunga missiva – manifesto grave preoccupazione per l’attuale situazione sanitaria esistente nella piana di Gioia Tauro e soprattutto nei comuni della fascia aspromontana nel cui comprensorio ricade il paese di Oppido Mamertina, sede del comitato. Qualche settimana addietro, a Oppido Mamertina e frazioni, si contavano circa 100 contagi su una popolazione di 5.300 abitanti, con istituzione di cordone sanitario e determinazione di “zona rossa”. Oggi la situazione nel macro territorio non pare normalizzarsi, ma anzi giunge la notizia di una preoccupante situazione nel comune limitrofo di Delianuova, con un numero di contagi elevato rispetto alla popolazione.

I cittadini di codesto centro, privi di organi amministrativi a seguito di provvedimento ministeriale di scioglimento del consesso comunale per infiltrazioni mafiose, hanno espresso mediante pubblici appelli lo stato di difficoltà oggettiva a gestire i contagi, sia per ragioni legati alla pandemia sia per la totale assenza sul territorio di presidi sanitari. Manca la possibilità di applicare protocolli preventivi e soprattutto manca la vicinanza e la presenza del personale sanitario idoneo a svolgere attività di supporto alla popolazione, in taluni casi in preda al panico». Mazzullo sostiene quindi che, «l’azienda sanitaria locale non è idonea a svolgere attività concreta mediante i dipartimenti di prevenzione, pressoché inesistenti nel territorio, laddove i medici di fiducia sono sovraccarichi di richieste e, in ragione dell’elevarsi dei contagi, impossibilitati a prestare attenzione a tutti.

A Oppido Mamertina esiste un presidio ospedaliero che da anni viene costantemente inserito in progetti di riqualificazione, purtroppo mai portati a termine. Oggi più che mai – sottolinea – la riattivazione di un centro di cura polivalente (anche di media portata, visto il ridursi della popolazione) appare indispensabile. La gravissima situazione del centro deliese e le criticità in cui versa l’intera fascia aspromontana, sia per il dissesto viario sia per l’assenza di presidi sanitari idonei, pongono in seria crisi i diritti costituzionali alla cura, alla salute e alla solidarietà sociale. La riapertura e l’adeguata dotazione di strumentistica è una necessità estrema nel territorio martoriato da assenza di rete viaria efficiente che colleghi i centri agli ospedali di Polistena e Reggio Calabria. E tuttavia in questo momento entrambi i nosocomi sono “saturi” di degenti e con personale allo stremo».

Detto questo, il presidente del Comitato chiede la riattivazione dell’ospedale di Oppido Mamertina, «che è stato e può ancora essere un punto di riferimento importante per la popolazione. Le colpose omissioni che questo territorio ha subito nel passato, in termini di privazione dei più elementari diritti, non devono determinare oggi, ferite non reversibili nella popolazione stanca di promesse e “sconfitta” nei propositi futuri, nella prospettiva di una ricostruzione idonea, nella volontà di far ripartire l’economia agricola che costituisce la principale fonte di reddito di tutti. Consentire l’esercizio libero del diritto alla salute determinerà fiducia nelle istituzioni e contribuirà al crescere del sentimento di sicurezza pubblica. Risulta pertanto urgente e indifferibile – conclude Mazzullo – effettuare un sopralluogo o una verifica e procedere tempestivamente ad attrezzare il presidio sanitario “Maria Pia di Savoia”, al fine di istituire un idoneo servizio di prevenzione e cura volto a limitare la diffusione del Covid-19. Il Comitato “Ci siamo rotti”, manifesta piena disponibilità a collaborare per ogni esigenza».

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