sabato,Maggio 4 2024

Strutture psichiatriche non accreditate da 30 anni, Unasam scrive ad Occhiuto

Per Immacolata Cassalia, «non si può vivere di diritti astratti diversificati come quelli che
attualmente vivono le persone che manifestano una fragilità di salute mentale»

Strutture psichiatriche non accreditate da 30 anni, Unasam scrive ad Occhiuto

«La dignità umana e sociale sono principi costituzionali che cercano cittadinanza. L’uguaglianza, la libertà, la solidarietà sono fortezze delle relazioni sociali, danno luce alla libertà di pensiero e d’azione. Oggi i diritti sono sotto attacco, le disuguaglianze non favoriscono alla persona piena parità producendo allontanamenti da quelli interessi ed esigenze
individuali che esprimono. I diritti sono a rischio, i diritti sulla carta si perdono nell’interesse dell’altro, l’art. 32 espressione del diritto alla salute in nessun caso può essere violato o limitato o imposto alla persona umana». Comincia così la lettera che Immacolata Cassalia, delegata Unasam Calabria ha scritto al governatore Occhiuto.

«La dignità è un sentiero che fa andare avanti favorendo la persona alla piena parità e al reinserimento in una società che deve accogliere l’altro nelle sue necessità considerati a sé – continua nella sua missiva -. Eppure in questo periodo dei saggi, degli illuminati, dei facoltosi, persiste tanto dramma, violenza, degrado della persona umana, la dignità si perde fra le fauci di chi non conosce o dimentica o scarta o per interesse personale le esigenze reali di ogni persona. Il mercato riduce la persona alle sue dipendenze e rende schiavi quelli persone che sono nell’incessante bisogno. Eppure i diritti sono una forza sociale, una rete di garanzia, un godimento connesso allo sviluppo globale da usare come strumento nell’interesse collettivo e non come strumento di esclusivo coinvolgimento personale.

Non si può vivere di diritti astratti diversificati come quelli che
attualmente vivono le persone che manifestano una fragilità di salute mentale o meglio conosciuti e chiamati “Folli” i diritti sono inviolabili e devono essere restituiti anche nei luoghi in cui sono costretti a vivere, in quei luoghi che mettono in discussione la loro esistenza. I diritti sono indivisibili, non si possono riconoscere i diritti civili o politici e negare quelli sociali. La Carta dei diritti Fondamentale dell’Unione Europea li accoglie tutti: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza, giustizia, valori che identificano la posizione di chiunque. Questo ci pone a ridisegnare e coordinare un nuovo pensiero cui tutti possono accedere.

Questo momento di crisi – conclude – non può assoggettare alle proprie leggi il futuro in una smisurata ambizione senza identificare immediatamente la concretezza del bisogno reale che è lesa da oltre trenta anni, queste limitazioni si devono tradurre in una diretta assunzione di responsabilità verso un futuro non più suggestivo ma reale dove queste persone con sofferenza mentale esercitano il loro diritto alla conoscenza delle risorse in cui li vede protagonisti».

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