Bova Marina in “zona arancione”, il Comune presenta ricorso al Tar

L’ordinanza n. 6 del 16 gennaio, emanata dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, relativa alle “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-2019″, ha visto l’istituzione della “zona arancione” per il comune di Bova Marina, dal 17 al 26 gennaio. Una decisione che però non è stata presa favorevolmente dall’Amministrazione comunale, guidata da Saverio Zavettieri, che ha deciso di presentare ricorso al Tar.

La decisione è stata dettata dal fatto che, secondo l’Amministrazione comunale, l’ordinanza presidenziale «è stata adottata in assenza di elementi certi relativamente all’andamento dei contagi legati al Covid-19 nel territorio comunale e senza osservare quanto prescritto nella circolare richiamata nella stessa ordinanza».

Ossia il fatto che «per i piccoli Comuni, anche in presenza di elevati valori di allerta, può non procedersi all’adozione di provvedimenti limitativi qualora il Dipartimento di Prevenzione accerti che i focolai sono limitati o circoscritti, le indagini epidemiologiche ed il contact tracing abbiano un adeguato livello di completezza e la situazione territoriale non presenti particolari problematiche connesse a catene di trasmissioni non note; di contro, nei casi in cui si debba procedere all’applicazione di misure restrittive, con limitazioni alla libera circolazione delle persone fisiche e per tutte le attività produttive, commerciali, sociali, scolastiche, è necessario acquisire agli atti del procedimento una relazione analitica circostanziata, redatta a cura del Dipartimento di Prevenzione, inerente le motivazioni della proposta, sulla base di quanto previsto nella presente circolare, con eventuale acquisizione del parere non vincolante del sindaco e, possibilmente del prefetto».

Per l’Amministrazione comunale di Bova Marina pur «considerato che l’ordinanza del presidente della Regione richiama la nota con la quale il commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria ha comunicato l’andamento dell’incidenza dei casi di soggetti positivi al Covid-19, rappresentando una situazione di criticità in termini di rischio di espansione epidemica per il superamento di alcuni parametri ed ha segnalato l’incremento, negli ultimi sette giorni, del tasso di positività settimanale», allo stesso tempo però, la stessa ordinanza «prevede che “dall’analisi dei dati riportati nella relazione, si evidenzia la mancanza di alcuni dati previsti come necessari nella circolare regionale sopra richiamata, sia per la collocazione rossa che in quella arancione”; l’ordinanza de quo è stata adottata in assenza di elementi certi relativamente all’andamento dei contagi».

Quindi, «considerato che con ordinanza sindacale n. 27 del 14/01/2022 – precisa l’Amministrazione comunale – sono state adottate le ulteriori misure a tutela della salute pubblica, ordinando la sospensione delle attività didattiche ed educative in presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado, ricadenti nel territorio comunale dal 17 al 21 gennaio, si ritiene sussistano argomentazioni difensive da far valere in giudizio e si ravvisa la necessità di proporre opposizione avverso l’ordinanza del Presidente della Regione innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria».

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