Di Enrico De Girolamo – «Il ritardo accumulato per l’insediamento del colonello Bortoletti rappresenta un danno grave e irreparabile». La frase viene sussurrata ai piani alti della Cittadella da chi (forse non molti) attende ormai da quasi 80 giorni che si compia l’annunciata svolta nella gestione della Sanità calabrese, quella che avrebbe dovuto vedere il colonnello dei carabinieri Maurizio Bortoletti assumere pieni poteri di sub commissario alla Sanità, affiancando così l’altro “vice”, Ernesto Esposito, e il commissario Roberto Occhiuto, che da presidente della Regione ha assunto la responsabilità del piano di rientro dal debito da 120 milioni di euro.
Nonostante il decreto firmato dal premier Draghi il 23 novembre scorso (cinque giorni dopo l’annuncio ufficiale del 18 novembre, primo, strano ritardo che non lasciava presagire nulla di buono), in Calabria il colonnello può venirci solo in “vacanza”, utilizzando (a sue spese) le ferie arretrate per cercare di prendere contezza di una situazione nella quale non può ancora mettere le mani. CONTINUA A LEGGERE SU LACNEWS24