Coronavirus Varapodio, il sindaco annuncia la chiusura di «tutto quello che si può chiudere»

Fa molto preoccupare l’andamento dei contagi a Varapodio. Secondo l’ultimo bollettino infatti, i positivi al Covid-19 sono 92. Un numero molto alto che ha fatto indignare il sindaco Orlando Fazzolari, per come la situazione sia stata gestita a livello nazionale.

«Non ho intenzione di fare polemiche con nessuno – si legge sulla pagina Facebook del primo cittadino – né tanto meno ho voglia di fare il virologo di turno, vi dico semplicemente che sono nauseato per come questo problema è stato affrontato a livello nazionale, perché quando il virus non esisteva nei nostri paesi, abbiamo ugualmente subito tre mesi di chiusura totale, adesso che siamo infestati in ogni angolo, ci dicono che va tutto bene e che dobbiamo tenere tutto aperto, scuole comprese!».

Il sindaco ha così pensato bene di chiudere le scuole per due giorni, predisponendo per ieri e oggi un processo di sanificazione straordinaria attraverso l’uso di nebulizzatori «in modo da bonificare, sia l’aria, come pure tutti gli oggetti all’interno degli edifici scolastici, così azzereremo ogni possibile presenza del virus all’interno dei muri».

Dopo questo primo provvedimento, Fazzolari nella giornata di ieri ha fatto sapere di aver comunicato alla Regione l’intenzione di adottarne altri al fine di fronteggiare il più possibile l’emergenza Covid che sta mettendo a dura prova il suo paese. «Dalla Regione – ha raccontato il sindaco – mi hanno risposto che mi devo rivolgere all’Asp provinciale; ho così chiesto all’Asp di adoperarsi per adottare provvedimenti a tutele dei cittadini di Varapodio e mi hanno risposto che la competenza è passata alla Protezione civile; ho chiesto aiuto alla Protezione civile e mi hanno risposto che devono attendere disposizione da parte del Ministero della Salute; ho provato a contattare il Ministero della salute, però non vi dico cosa mi hanno risposto».

Dopo questo rimpallo di responsabilità, il primo cittadino ha così deciso che proprio oggi firmerà una nuova ordinanza di chiusura di «tutto quello che si può chiudere e chi si è visto si è visto. Tanto – ha spiegato – se aspettiamo il Governo, la Regione, l’Asp, la Protezione civile e compagnia cantando, prima che loro mi dicano quello che dobbiamo fare passerà pure la sesta ondata! Questa è l’amara realtà, noi sindaci siamo lasciati soli, per il resto siamo sommersi di un mare di chiacchiere e distintivi di cui abbiamo piene le tasche».

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