domenica,Giugno 16 2024

Ospedale Polistena, Aned: «L’Asp provveda a dotare lo spoke di un centro dialisi»

Maria Larosa: «Con disappunto, dobbiamo continuare a denunciare la perenne inerzia dell’azienda sanitaria reggina in materia di nefrologia e dialisi»

Ospedale Polistena, Aned: «L’Asp provveda a dotare lo spoke di un centro dialisi»

Un paziente extracomunitario colpito da improvvisa, grave e complessa patologia renale è ricoverato da una settimana nel centro spoke di Polistena. «La complessità dello stato clinico del paziente – denuncia Maria Larosa, del Comitato Aned Calabria – richiede un obbligato trasporto per la dialisi nella sala contumaciale di Palmi, distante ben 34 chilometri, però molto drammatico per frequente indisponibilità di ambulanza dell’Asp reggina che costringe il malcapitato a snervante, ingiustificata ulteriore attesa anche di 4 ore e poi per soggettive condizioni umane e sociali.

Da oltre un anno, chiediamo insistentemente l’istituzione di adeguato centro dialisi entro lo spoke di Polistena. Lo chiediamo perché il 50% dei dializzati del territorio, per similari gravi comorbilità meritano la necessaria sicurezza, che possiede certamente solo l’ospedale di Polistena dotato di reparti d’emergenza come la rianimazione, la cardiologia, il reparto di medicina e quello di ortopedia. Pur nel disastro della sanità reggina, la presenza attiva della Caritas diocesana prima e la professionalità degli operatori sanitari polistenesi hanno comportato, per ora, la salvezza del paziente extracomunitario ospite della tendopoli di San Ferdinando.

Dopo circa due mesi di costante vicinanza presso la tendopoli – continua – la Caritas diocesana ha accompagnato il paziente, ormai in gravi condizioni, prima a eseguire il tampone per il Covid e successivamente facendolo ricoverare nel reparto di medicina di Polistena, sottraendolo all’oblio di un sistema malato, salvandogli la vita e affidandolo alle cure amorose del personale medico e infermieristico del reparto di medicina diretto dal direttore Francesco Nasso. Con disappunto, dobbiamo continuare a denunciare la perenne inerzia dell’azienda sanitaria reggina in materia di nefrologia e dialisi: zero prevenzione della malattia renale cronica, inesistenza di dialisi domiciliare e ritardo stratosferico dell’inserimento pazienti in lista trapianto».  

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