venerdì,Aprile 26 2024

Reggio, i fibromialgici incontrano il garante della salute: «La nostra patologia sia inserita nei Lea»

L'associazione reggina chiede è l’istituzione di un registro regionale della fibromialgia per la raccolta e l'analisi dei dati clinici e sociali della malattia

Reggio, i fibromialgici incontrano il garante della salute: «La nostra patologia sia inserita nei Lea»

Il 2 gennaio scorso presso l’Ufficio di palazzo Campanella del Garante regionale della Salute si è tenuto un incontro su richiesta dell’Associazione Reggina Fibromialgia. Allo stesso hanno partecipato la Garante prof.Stanganelli, la Presidente dell’associazione Iolanda Votano e la Presidente della Consulta comunale Politiche sociali Marisa Cagliostro di cui l’Associazione è parte attiva avendo aperto uno sportello informativo presso la sede delle Consulte.

L’associazione ha fatto presente che ad oggi non ha avuto seguito da parte della Regione Calabria la mozione che l’Ente ha approvato nel 2019 affinché la patologia fosse inserita nei LEA come in quasi tutte le altre regioni italiane. La Stanganelli, dopo aver assunto le informazioni necessarie alla prosecuzione dell’iter di approvazione si è impegnata ad operare per garantire il diritto alla salute per i portatori di questa patologia invalidante come previsto dall’art.32 della Costituzione.

Il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante è stato approvato dall’OMS (Organizzazione mondiale sanità) nel 1994, dove venivano fissati i criteri diagnostici della malattia. La fibromialgia è una patologia caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità, alla quale si affiancano una vasta gamma di disturbi tra cui insonnia, astenia, sonno non ristoratore, nebbia mentale, fibro flog. In Italia ne è affetto il 7% della popolazione, pertanto i fibromialgici sono ad oggi privi di sanità, dal punto di vista della ricerca scientifica, e di assistenza medica visto che anche per i medici è difficile far fronte ad una patologia che non si conosce.

Quello che si chiede è l’istituzione di un registro regionale della fibromialgia per la raccolta e l’analisi dei dati clinici e sociali della malattia, determinare un PDT (piano diagnostico terapeutico) con l’attivazione di un percorso individuale seguito da un team multidisciplinare dedicato. L’utilizzo del telelavoro per i lavoratori fibromialgici è inoltre utile, anche periodicamente, per non perdere il lavoro e subire mobbing dai colleghi visto che la malattia non è riconosciuta ufficialmente. L’incontro si è chiuso nella massima cordialità e spirito di collaborazione.

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