Malasanità, una polmonite non vista dai medici riduce in fin di vita un 27enne

di Francesco Rende – «Che cosa ha mio figlio?». «Nenti, signora, l’osso ‘nto pedi!»: eppure, quel niente si è trasformato in un intervento salvavita con ben sessanta punti ad un polmone. Basterebbe questa risposta per sintetizzare l’ennesimo racconto di malasanità calabrese, affidato questa volta ai social media: è la storia che Carmine Amato, giovane calabrese di 27 anni che vive in provincia di Torino, ha raccontato su TikTok condividendo l’assurda esperienza che ha vissuto tra gli ospedali di Calabria e Piemonte, un racconto che ha dell’agghiacciante per le conseguenze subite. 

Una storia che somma dimenticanze, mancanza di approfondimenti, carenze di personale medico e referti su referti fino ad arrivare ad un passo dal tragico epilogo: a salvare Carmine ci ha pensato una pneumologa, che accedendo al sistema ha scoperto che quel paziente era stato dimesso ed ha fatto di tutto per rintracciarlo e farlo rientrare in ospedale per operarlo d’urgenza. Adesso Carmine è vivo, non potrà scendere in Calabria per un po’ e rischia di non recuperare la piena funzionalità del polmone sinistro: per questo ha deciso di raccontare la sua storia sui social, sul suo canale TikTok, per far sì che nessuno debba passare quello che ha vissuto lui.

Sputa sangue, ma per i medici non ha nulla: il calvario di Carmine Amato

La lunga storia di Carmine inizia a Torino, l’8 giugno, dove abita con la famiglia: studente all’ultimo anno di medicina, una notte si sveglia con rigurgito notturno, difficoltà a respirare e gola chiusa. Prende dei farmaci, non fanno effetto e quindi chiama il 118: arrivato in ospedale al San Luigi Gonzaga, dopo le analisi del sangue e l’rx viene dimesso. Si tranquillizza, non sospetta nulla e quindi torna in Calabria per le ferie estive: a fine giugno, però, accusa un dolore fortissimo alla schiena sinistra ed al torace. Gli viene prescritto dell’antibiotico e del cortisone, il dolore passa e sembra tutto filare liscio. A fine agosto, però, la situazione inizia a precipitare: inizia a sputare sangue, ha forti dolori e si reca nel pronto soccorso di Locri.
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