martedì,Maggio 14 2024

Se l’Ospedale di Locri è in affanno tra permessi speciali e legge 104

Il 40% dei dipendenti in servizio usufruisce del congedo straordinario. Micheli (Uil-Fpl): «Nessuno vuole venire a lavorare qui? Falso»

Non solo ferie e pensionamenti. Esistono dati che aiutano a scavare nei motivi della cronica carenza di personale all’ospedale di Locri. E’ conosciuta come legge 104 e a beneficiarne è chi in famiglia si trova ad assistere un parente a cui è stata accertata l’invalidità. Chi ne usufruisce ha diritto fino a un massimo di tre giorni di riposo settimanali. Tra questi c’è chi poi, grazie all’articolo 3, per via di particolari patologie di cui soffre, può essere esonerato dai turni di lavoro notturni. E uno studio condotto dalla Uil-Fpl con riferimento alla situazione del nosocomio locrese rivela una statistica interessante. Attualmente tra i dipendenti in servizio all’ospedale di Locri opera in regime di legge 104 il 42% (174 unità su 415). Nel dettaglio si tratta di 41 medici su 101, 4 primari su 16, 114 infermieri su 234, 10 operatori socio-sanitari su 48 e 5 tecnici su 16.

Una situazione che costringe molti lavoratori a turni massacranti, come il caso del reparto di Radiologia, dove al momento prestano servizio soltanto due sanitari. Secondo il focus sindacale per completare la pianta organica ospedaliera locrese necessiterebbero 93 medici, 109 infermieri, 13 primari e 78 Oss. Il tema è stato affrontato nel corso del vertice a porte chiuse di giovedì scorso in municipio tra i sindaci del territorio e il Prefetto Mariani. La soluzione è solo una, i concorsi per implementare risorse umane. «E’ ora di finirla di dire che i medici non vogliono venire a lavorare a Locri – ha tuonato il sindacalista Firmo Micheli – Sono state presentate decine di domande da oltre due anni che ancora non ha ricevuto risposta da parte dell’azienda sanitaria».

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