Imprese al femminile, boom a Reggio. I dati premiano il Sud

di Francesco Bolognese

La “voglia d’impresa” si tinge sempre piu di rosa. Il gentil sesso ci crede da Trieste a Mazara del Vallo, passando per lo Stivale. Su un totale di sei milioni e centomila imprese, “un milione e 340mila imprese sono femminili e contano circa 3 milioni di occupati e un forte apporto al sistema dell’istruzione e del welfare di natura privata”. E’ l’istantanea delle imprese femminili, curata dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere.

La ricerca evidenzia come molte le donne “preferiscano orientarsi verso i settori che offrono servizi alle famiglie, come quelli che si occupano di istruzione, o che operano nella sanità e nell’assistenza sociale”. Nel merito,infatti, “più di una impresa su tre è gestita da donne, con tassi di femminilizzazione, quindi, ben superiori a quello medio (22%). “In particolare “la predilezione femminile per questi settori – ha dichiarato Tiziana Pompei, vicesegretario generale di Unioncamere – è confermata anche nel lavoro dipendente.”

Infatti stando “alle ultime previsioni Excelsior di Unioncamere e Anpal, relative alla domanda di lavoro delle imprese nel mese di gennaio, le donne continuano a essere maggiormente richieste soprattutto nei servizi alle persone (30% richieste di personale femminile) senza tralasciare i servizi di alloggio, ristorazione e turistici (28% richieste di personale femminile) e nel commercio (26%)”. I dati della Calabria, segnatamente di Reggio Calabria, sono estremamente confortanti. Al 30 settembre 2019 su 187mila imprese ben 44mila sono “rosa”, cioè il 23%.

A Reggio Calabria su 53mila imprese quelle rosa sono 12mila, pari al 24% che significa il tasso di femminilizzazione più alto della Calabria. L’intero sistema va necessariamente supportato, in primis attraverso una semplificazione dei molteplici adempimenti burocratici che drenano risorse e tempo.

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