Coronavirus, approvato il decreto da 25 miliardi. Ecco le misure su sanità, occupazione e tributi

Approvato dal Governo il decreto marzo con le ultime misure per l’emergenza coronavirus: aiuti per medici, lavoratori, famiglie e imprese; un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi. 

«Con il nostro modello stiamo offrendo una risposta all’emergenza coronavirus anche con una politica economica. Siamo stati i primi – ha detto il premier Conte durante una conferenza stampa dopo il Cdm – a mettere in campo 25 miliardi di euro a beneficio delle imprese e delle famiglie e attiviamo flussi per complessivi per 350 miliardi. Non abbiamo mai pensato di poter combattere un’alluvione con gli stracci, stiamo cercando di costruire una diga per proteggere gli italiani, vogliamo che l’Europa ci segua. L’Italia è promotrice di un messaggio che si estende a tutti gli europei. L’Italia è in prima fila».

«Con questo decreto non esauriamo il nostro compito – ha continuato il presidente del Consiglio – ma oggi il governo risponde presente e risponderà presente anche domani con nuove misure. Dovremo ricostruire un tessuto economico che è stato intaccato con un piano di investimenti che dovremo promuovere con una rapidità mai conosciuta prima. Sono orgoglioso perché sono partecipe di questa comunità che ho l’onore di guidare, tanti italiani sono in trincea negli ospedali, nelle fabbriche, farmacie, supermercati. Tanti sono a casa ma non sono inerti, li sostengono, cantono con loro dai balconi. Insieme ce la faremo» – ha concluso Conte.

Le misure previste

Il ministro Gualtieri ha indicato cinque assi di intervento e ha messo al primo posto il «finanziamento aggiuntivo molto significativo per il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile, che vale quasi 3,5 miliardi».

Il secondo capitolo, «che vale più di 10 miliardi», riguarda il sostegno all’occupazione, la difesa del lavoro e del reddito «affinché nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus». La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha dettagliato che sono previste risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga.

Gualtieri ha rimarcato la copertura 1di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme con un assegno di 600 euro per il mese di marzo». Per gli autonomi e i liberi professionisti, ha aggiunto Catalfo, «questo primo decreto stanzia circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività». È anche prevista la sospensione dei contributi previdenziali, per queste categorie. 

È prevista poi l’estensione del congedo parentale a 15 giorni e un voucher baby-sitter da 600 euro per chi ha bisogno di curare i figli. Per quel che riguarda i permessi della legge 104, per il periodo marzo-aprile saranno estesi a 12 giorni (500 milioni stanziati). Confermato rispetto alle attese l’ulteriore intervento sui licenziamenti, che verranno congelati: misura che riguarda le procedure dal 23 febbraio in avanti, da quando cioè è scoppiata l’emergenza sanitaria. Per i lavoratori in quarantena, si conferma il computo del periodo di astensione dal lavoro come malattia.

Il terzo capitolo citato da Gualtieri riguarda il sistema del credito e l’agevolazione dell’erogazione di liquidità: arriva l’attesa sospensione delle rate di mutui e dei prestiti, con garanzie pubbliche.

In campo fiscale, si conferma la sospensione degli obblighi di versamento di tributi e contributi: il ministro dell’Economia parla di un differimento al 31 maggio “per le imprese che fatturano fino a 2 milioni” e anche oltre questo limite per le categorie colpite direttamente dalla crisi. 

Infine, nel quinto capitolo Gualtieri anticipa misure per le categorie colpite direttamente dalla crisi: tra i settori economici citati, il trasporto merci.

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