Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha respinto il ricorso con il quale il curatore fallimentare di Eurobunker Srl chiedeva la riforma della sentenza TAR Catania 2898/2016 che aveva confermato la validità degli atti a suo tempo emessi dall’Autorità Portuale e cioè il diniego di concessione e l’ordine di sgombero delle aree.
Questa pronuncia consentirà di raggiungere – secondo il Presidente dell’Autorità di sistema, Mario Mega – un importante traguardo nelle attività per il recupero e la valorizzazione della zona falcata del Porto di Messina e cioè l’eliminazione dell’ecomostro di Eurobunker.
La presenza di questo impianto ha infatti molto condizionato, negli ultimi decenni, le speranze della cittadinanza e le attività delle istituzioni impegnate nel recupero del water front e, con esso, del corretto rapporto mare-città all’insegna di uno sviluppo ecosostenibile e della piena fruibilità delle risorse ecoambientali e paesaggistiche di quella parte di città.
Tutto ciò in aderenza al Piano Regolatore Portuale, recentemente approvato, e che il massimo consesso regionale di Giustizia Amministrativa pone al centro della propria decisione impedendo che questo strumento perdesse valore e significato già da subito. In particolare il CGA ha ritenuto che “il provvedimento gravato è plurimotivato” e che “l’area non appartiene al demanio regionale” con ciò facendo definitiva chiarezza anche su questo aspetto.
L’auspicio che il Presidente Mega trae da tali sviluppi è che ora si possa sempre meglio procedere, con maggiore energia ed in piena sintonia con tutte le Istituzioni interessate, sul cammino intrapreso a beneficio della Città di Messina per il recupero di questa bellissima zona del porto.