Consiglio regionale, inedito storico: nessun reggino nell’Ufficio di presidenza

Giorgia Meloni è stata di parola. Dopo l’inchiesta Eyphemos che ha portato all’arresto di Domenico Creazzo, al suo posto in Consiglio in sostituzione temporanea il vicesindaco di Locri Raffaele Sainato, ha di fatto sospeso il partito  reggino di Fdi. L’arresto di Creazzo segue infatti a quello di Alessandro Nicolò, ex commissario provinciale del partito. La segretaria non è stata per niente convinta dall’operato di Edmondo Cirielli inviato sullo Stretto per ricostruire il partito e al quale è stata affidata la costruzione delle liste.

E così nonostante il grande risultato ottenuto dal partito in Regione e in Provincia, gli uomini di Fdi sono rimasti fuori sia dalla giunta che dall’Ufficio di presidenza del Consiglio. Giuseppe Neri, che era stato dato come possibile presidente di palazzo Campanella, non è neanche rientrato come vice o come questore. La vicepresidenza è andata sì a Fratelli d’Italia con Luca Morrone. Una nuova scelta cosentina, dopo l’assessore esterno Fausto Orsomarso. Inevitabile il malumore a Reggio.

Al quale fanno eco anche i mal di pancia esplosi nell’Udc con Nicola Paris al momento fuori dai giochi nonostante i tanti voti raccolti, il quale aveva sottoscritto una nota ufficiale di protesta nei confronti del suo partito insieme al vicesegretario regionale Luigi Fedele, e nella Lega che ha visto sfumare ogni postazione utile. Tilde Minasi non ha nascosto per le vie ufficiose il suo disappunto e, secondo indiscrezioni sempre più consistenti, sarebbe pronta ad iscriversi al gruppo Misto senza adeguati chiarimenti.

A cantare vittoria a Reggio è soltanto la Forza Italia targata Francesco Cannizzaro che ha piazzato Domenica Catalfamo all’assessorato alle Infrastrutture. Anche il presidente del Consiglio Domenico Tallini è azzurro, ma non è sfuggito a nessuno che i due consiglieri reggini eletti Domenico Giannetta e Giovanni Arruzzolo sono rimasti fuori dai giochi alla prima seduta.

Il risultato finale ha proporzioni storiche però: nessuno degli eletti reggini appartenenti alla maggioranza sarà all’interno dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale che proprio nella Città dello Stretto trova collocazione geografica.

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google