Reggio Calabria, addio a Carmelo Regolo. Il ricordo di un collega

di Alessandro Crupi – Sembra davvero che la tristezza non voglia proprio abbandonarci in questa prima fase del 2020. La pandemia da Covid-19 sta sferzando la tenuta fisica e psicologica della popolazione mondiale e, come se questo già non bastasse, oggi apprendo della scomparsa del collega Carmelo Regolo. Si tratta di un grande dispiacere che appesantisce ulteriormente queste giornate scure, scandite da bollettini, contagi, decessi, apprensione, dolore, ansia ma anche dalla speranza che tutto finirà. Perché, di certo, terminerà come ogni luce che spazza sempre via le tenebre.

Con Carmelo abbiamo collaborato in diverse occasioni durante la mia esperienza giornalistica a Reggio Calabria. Il nostro lavoro non era sempre coincidente e, dunque, non avevamo modo di incontrarci spesso ma, fin da subito, sono nati stima e rispetto, coltivati anche dopo che le nostre strade lavorative si sono divise in contesti e città differenti. Siamo sempre rimasti in contatto. Ma gli incontri limitati nel tempo non mi hanno impedito di cogliere impressioni super positive su di lui, condivise dai tanti che lo hanno conosciuto anche molto meglio di me. Quando si dice che basta un attimo per capire come è fatta una persona è vero. Proprio con Carmelo ne ho avuto prova e testimonianza, sia sul lato professionale che su quello prettamente umano: gran lavoratore, professionista serio e instancabile, equilibrato, estremamente disponibile, leale e mosso da una solidissima passione per il suo lavoro giornalistico, incentrato nel settore sportivo. Ma anche e soprattutto un brav’uomo, sempre cortese, semplice e dai modi affabili.

Mai una parola fuori posto. Una persona davvero squisita e composta in cui scorreva spontaneamente quella nobile risorsa chiamata “umiltà”. Che non è mediocrità come spesso sbagliando s’intende, bensì rappresenta la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti di fronte alle prove quotidiane della vita. Limiti che in questo caso sono quelli di tutti gli uomini e donne del mondo. Questo mi hai trasmesso e questo desideravo esprimere, Carmelo. Con semplicità e schiettezza.       

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