Coronavirus, morto sacerdote reggino ricoverato da tempo

Non ce l’ha fatta Padre Gioacchino Basile. Il presule ricoverato da tempo al Winthrop University Hospital di New York, è deceduto dopo aver a lungo combattuto contro il Coronavirus.

Il prete missionario di Reggio Calabria, sta combattendo il terribile virus che sta sconvolgendo il mondo. La sua ospedalizzazione risale a qualche giorno fa, ma la situazione si è aggravata costringendo i sanitari a inturbarlo per facilitare la respirazione del missionario, fino al momento in cui non c’è stato più nulla da fare.

Padre Gioacchino Basile, 60 anni, è originario del quartiere di Archi a Reggio Calabria. Nel 1986, facendo già parte del Cammino Neocatecumenale che gli farà scoprire la vocazione al sacerdozio, iniziò un percorso itinerante di evangelizzazione in Sicilia. Dopo questa fase di forte discernimento, è partito alla volta del New Jersey, dove entrò in Seminario nel 1988.  Fu ordinato sacerdote il 27 maggio 1995 e, due mesi dopo, fu nominato parroco nella città di Penuelas in Porto Rico.

Dopo un decennio di servizio ecclesiale in quella regione, venne trasferito a New York presso la parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata nella diocesi di Brooklyn. Nonostante le distanze, padre Gioacchino Basile ha sempre mantenuto il suo rapporto con la sua Città d’origine: l’ultima volta a Reggio Calabria risale all’anno scorso (2019) quando è tornato sullo Stretto per riabbracciare l’anziano padre.

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