lunedì,Maggio 6 2024

Cafiero: «La ‘ndrangheta fattura 30 miliardi all’anno con la droga. Ora può assaltare l’economia»

Il procuratore nazionale antimafia lancia l'allarme: «Le mafie punteranno su consenso sociale e infiltrazione dei settori strategici. Lo Stato difenda le imprese»

Cafiero: «La ‘ndrangheta fattura 30 miliardi all’anno con la droga. Ora può assaltare l’economia»

«Stimiamo che la sola ‘ndrangheta, in un anno, faccia un fatturato di 30 miliardi di euro nel settore del traffico di stupefacenti. È per questo che esiste un serio rischio sull’assalto delle grandi mafie all’economia in questo periodo. Esse hanno la forza economica». È quanto afferma il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho su RaiTre, nel corso della trasmissione di Lucia Annunziata “In Mezz’ora in più”.

«Oggi – spiega Cafiero – abbiamo una specializzazione nel contrasto alle mafie e una condivisione non solo di banche dati ma fra uomini. Il momento attuale è di grandissima delicatezza. Com’è noto, le mafie mirano a infiltrare l’economia e stringere le relazioni con il potere. Un momento di disagio come quello attuale e di difficoltà economica, apre le mafie a un doppio piano: il consenso sociale (che riguarda i territori in cui le mafie sono radicate) e il piano economico, con la conquista dei settori dell’economia». Ma perché in una simile situazione le grandi mafie riescono comunque a muoversi con facilità: «Sono proiettate nel mondo e si muovono con facilità e rapidità grazie alla loro organizzazione. Hanno reti stabili con cui collegarsi. Movimentando questi contatti, spostano grandi quantità di stupefacenti. Nei porti di tutta Europa esistono reti che sono in attesa e quando il carico sta per arrivare lo recepiscono».

Il procuratore ricorda l’intercettazione dove due mafiosi, nell’interloquire fra loro, affermavano che, per essere mafiosi, bisogna essere grandi imprenditori e non saper sparare ma usare l’indice con il computer. «Dove si aprono opportunità le mafie mettono le loro ricchezze. Esse – ha proseguito Cafiero – hanno bisogno di entrare nell’economia legale per collocare queste ricchezze. E se non entra lo Stato con i propri finanziamenti, entreranno loro.  Lo Stato deve difendere l’economia legale e sostenere l’impresa sana. Deve azionare tutti i meccanismi di controllo necessari. E non deve ridurre tutto ad una burocratizzazione del sistema. È necessario che lo Stato sia vicino alle imprese per impedire alle mafie di entrare. Deve dare i soldi e farlo in fretta, controllando, però, che quel che dà sia utilizzato dalle imprese per la loro attività».

Per Cafiero la Sanità è uno di quei settori strategici in cui «le mafie tendono ad infiltrarsi, perché la sanità con le costruzioni rappresentano i canali di maggiore spesa pubblica. Nel momento in cui i finanziamenti vengono dati, debbono essere controllati. Non è pensabile che vengano dati finanziamenti a fondo perduto, senza dare conto che come si siano spesi», ha concluso Cafiero.

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