Coronavirus a Reggio Calabria e bollettino Gom, l’ira di Falcomatà: «La Regione chieda scusa»

«Chiedete scusa, ammettendo di aver sbagliato. I bollettini del Gom devono tornare». Una diretta breve ed “arrabbiata” quella del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha voluto dire la sua sulla decisione della Regione Calabria di sospendere i bollettini delle aziende sanitarie e ospedaliere per centralizzare le informazioni con il solo bollettino regionale.

«Siamo orgogliosi di come stiamo affrontando la sfida – ha rimarcato Falcomatà – perché ci sentiamo parte della battaglia». Il sindaco ha ricordato come, solo fino a poco tempo fa, si parlava del Gom come di un ospedale degli orrori «con un’immagine negativa a livello nazionale. Tutto questo è stato ribaltato per senso di appartenenza, per come il Gom ha operato, stabilendo un rapporto di fiducia che, in maniera netta, viene tranciato e reciso. Il problema non è che non avremo i dati, ma si è reciso quel rapporto di fiducia fra istituzioni della politica e una comunità che ha diritto a informarsi e scegliere l’informazione».

Nel mirino del sindaco la nota della Regione definita «priva di senso. Cosa significa un flusso univoco di informazioni? E tu lo fai tagliando l’informazione puntuale che è stata data? Cioè il contrario di quello che avevamo chiesto?  Si è deciso di chiudere l’informazione, l’unica cosa che doveva rimanete aperta». Poi il sindaco torna a domandarsi «dove sono finiti questi 15 nuovi contagiati dati domenica? Si sono dispersi». Per Falcomatà «non si può trattare un popolo togliendo l’informazione. Chiedete scusa. Abbiate l’umiltà di chiedere scusa ammettendo di avere sbagliato. Ve lo chiede una intera comunità che sta facendo sacrifici enormi e le istituzioni, in questo caso, devono essere credibili. Se le istituzioni non lo sono non ne usciamo più. Si è deciso di centralizzare tutto senza spiegarci perché». Il paragone è chiaro: «Mi sento un playmobil da ieri sera. Non ho chiuso occhio».

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