Coronavirus, «servono misure più incisive per evitare riciclaggio e usura»

«Il Gruppo consiliare della Lega di Rosarno non può non evidenziare che il grido di allarme lanciato dal Procuratore Nicola Gratteri e dalle Associazioni di Categoria sia reale e concreto». È quanto si legge in una nota.

«La mafia oggi, nel silenzio del momento molto difficile, si porrà accanto a chi ha bisogno di liquidità e pian piano acquisirà il patrimonio delle persone che si sono rivolte, applicando interessi usurari. Un sistema già usato nel passato e che ha consentito l’occupazione di settori vitali dell’imprenditoria senza, però, cambiare la titolarità dell’azienda. Un modo molto semplice per riciclare il denaro sporco ed acquisire potere ed imprese. In queste condizioni le misure assunte dal Governo sono palesemente insufficienti. Anche, perché, ancora non si è visto un euro in concreto. È importante, quindi, che si guardi lontano e che si cominci ad attuare misure a lunga scadenza per cercare di salvare il salvabile. Le piccole e medie imprese non hanno la forza di poter andare avanti essendo già in sofferenza prima del coronavirus. In tali condizioni la sospensione solo fino al 30 aprile 2020 dei termini di scadenza relativi a vaglia cambiari, cambiali, assegni e ogni altro titolo di credito non è assolutamente sufficiente. Così come appare indispensabile che si sospendano i protesti e che si proceda anche alla sospensione del pagamento di bollette e quant’altro in scadenza. Non è concepibile che, da una parte, si cerchi di aiutare le famiglie e le aziende, e, dall’altra, non si sospendono i pagamenti ordinari. Un controsenso inverosimile che deve essere sistemato».

Per la Lega di Rosarno «appare non procrastinabile che le misure che verranno assunte siano celeri, senza burocrazia che blocca tutto, lontano dalle banche, e veramente in favore di famiglie ed imprese, con sospensione di qualsiasi pagamento da parte di queste e sino a quando non si ritorni nella normalità. Se un artigiano, un professionista, una piccola azienda, non incassa nulla perché chiusa su disposizione dello Stato, non si comprende perché a questa si debba chiedere di pagare le normali bollette e i debiti assunti durante l’esercizio passato e contemporaneamente si debbano stanziare delle somme (minime) per farli vivere! Che fanno: mangiano o pagano le bollette? Ed allora lungimiranza e misure adeguate e non provvisorie che spesso non servono a nulla. Vogliamo salvare l’Italia? Allora guardiamo lontano e cerchiamo di non buttare a mare le poche risorse esistenti».      

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