Full time per gli operatori del Centro servizi e del Contact center di Reggio Calabria

La Uilposte Calabria fa presente che in questi giorni si è concretizzato l’obiettivo per il quale si era tanto battuta sin dall’agosto del 2016 affinché anche gli operatori del Centro Servizi e del Contact Center di Reggio Calabria, potessero fruire del passaggio da part-time a full time, obiettivo per il quale la Uilposte si è spesa in tutte le sue componenti, sensibilizzando i più giovani e precari ad essere al fianco dell’organizzazione che si stava battendo per ottenere quegli spazi vitali che ritenevamo giusti.

La voglia di combattere le decisioni unilaterali dell’azienda che procedeva con trasformazioni in full time senza criteri chiari ed equi nonché privi di graduatorie trasparenti, violando innanzitutto gli interessi legittimi dei lavoratori part time si concretizzava nella richiesta di criteri redatti con graduatorie trasparenti eque chiare e conoscibili. E così è stato.

Anche la Segreteria Regionale della Calabria aveva sollevato il problema dell’attribuzione dei contratti full time senza alcun confronto al tavolo regionale, mettendo in luce la costante discriminazione in atto verso i colleghi del Contact Center e del TSC che venivano ignorati nelle trasformazioni.

La tutela di queste nuove fasce deboli di lavoratori che vivevano “nuove povertà” riempiendo schiere di giovani sotto occupati, sotto la spinta di giovani leve sindacali come Giuseppe Franchina e Nino Belgenio e Azzarà Emanuel con il coordinamento della collega Silvia Cirillo, ad ottobre 2016, vide nascere l’iniziativa contro il precariato con il #uilpostetour che vedeva proprio Reggio Calabria come prima tappa.

Seguì il video messaggio del Coordinamento Giovani, per un coinvolgimento di tutti i giovani precari nelle varie province d’Italia, per istillare quel trasporto e quel sentimento di solidarietà che aggrega e stimola la conquista di spazi di giustizia
Successivamente il Coordinamento Giovani Uilposte elaborò persino un vademecum per i lavoratori a tempo determinato e part-time per sconfiggere il precariato anche attraverso attività di rilevanza intercategoriale, confederale e sociale.

Oggi vogliamo ricordare così quel momento costitutivo di un’azione di lotta che non si fermerà a questo obiettivo, ma inseguirà l’azienda Poste nella dinamica ricerca di obiettivi di giustizia sociale».

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