Maria Antonietta Rositani: «Se lo Stato avesse preso in mano le mie denunce forse oggi non sarei in questo letto»

«Ve lo ripeto di nuovo perché siete nel mio cuore: ho paura per voi perché ho passato questa cosa. Lottate e denunciate donne!». A pronunciare queste parole è Maria Antonietta Rositani, la donna che il marito ha dato alle fiamme nel marzo 2019. Le pronuncia dal letto d’ospedale al Gom di Reggio Calabria, dove è stata trasferita con le sue ustioni dopo mesi di ricovero al nosocomio di Bari. Confessa di non essere stata bene nell’ultimo periodo e di aver sofferto di forti dolori.

Così, nelle notti insonni, «Ho pensato a quello che ho passato – afferma – al perché è avvenuto, e  a ciò che mi è accaduto e se si poteva evitare o meno. E sono arrivata ad una conclusione: si sarebbe potuto tranquillamente evitare, ma lo Stato in questo ha avuto delle dimenticanze. Io non ce l’ho con loro, per carità, credo nella giustizia. Ma se lo Stato avesse preso in mano le mie denunce forse oggi non sarei in questo letto.

E questo mi fa troppo male. Ho pensato anche a tutte le donne che sono bloccate a casa, spaventate come lo ero io un tempo. Che si sentono in carcere in casa. E non posso sopportarlo, non è giusto che voi soffriate: vi prego andate a denunciare il vostro marito, il vostro compagno se abusa di voi, non gli permettete di farvi del male. Non permettete di coinvolgere i vostri figli in queste situazioni: come ho fatto io, involontariamente. Mia figlia è stata coinvolta, sono traumi troppo forti. Da donna vittima di un marito violento si rivolge a chi si trova oggi nella sua situazione. «Lotterò con voi, se vorrete – afferma – quando riuscirò ad alzarmi combatterò per le donne vittime di violenza.

Ringrazia il dottor Maggio dell’ospedale di Bari e tutti coloro che l’hanno assistita e le hanno ridato la vita. Al Gom di Reggio si trova bene con medici, infermieri e personale sanitario: «Ho tanta fiducia in loro» spiega.

Racconta poi di come il suo dramma abbia inciso nella famiglia: «Su mio padre, i miei figli. Ci sono tante spese, tanto da fare, e come si fa? La Provvidenza di Dio, perché Dio è grande e ci aiuta. Però c’è da dire una cosa: qualcuno avrebbe potuto aiutarmi. Non mi posso mai dimenticare il sindaco Falcomatà, che io stimo tantissimo, che venne a Bari a trovarmi e mi disse di stare tranquilla che quando tornavo a Reggio potevo stare serena in tutti i sensi, anche a livello di protezione. Ma io non ho visto nulla di tutto questo e la cosa mi ha sconfortato un po’ perché quando io credo in una persona, ci metto il cuore e forse per questo è successo tutto questo» dice con la voce rotta dal pianto.

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