“Supersapiens”, il libro del reggino Isidoro Malvarosa è quinto su Amazon “sezione Fantascienza”

“Supersapiens”, l’ultimo libro pubblicato dal reggino Isidoro Malvarosa è al quinto posto nelle nuove proposte della sezione “Fantascienza” e al 71esimo in quella generale. Pensare che solo il 21 aprile scorso il libro faceva ingresso nella top 100 dei libri di fantascienza più venduti su Amazon.

Uno dei due mattatori (insieme ad Antonio Soriero) de “Lo Statale Jonico” aveva sottolineato la valenza della sua creazione, di cui sui social parla come un “figlio”. «Scrivere mi ha salvato», aveva detto a proposito di questo parto, risalente al 2011. Un libro che risulta incredibilmente attuale e che cerca, nella sua storia, il pretesto per analizzare il comportamento umano di fronte ad un evento imprevisto.
«La perdita del potere, il tempo (che l’esercizio del potere richiede) ritrovato – spiega l’autore – un uomo comune e un po’ depresso che viene scelto come rappresentante e ambasciatore della razza umana presso i nuovi dominatori: gli alieni Su-Sa».

Com’è avvenuta la genesi del libro?

«Il libro nasce nel lontano 2011, da un’idea che avevo avuto in precedenza e da una scadenza che mi si è presentata, un’occasione: il concorso letterario organizzato dalla Rai, “La Giara” che metteva in palio una pubblicazione, era un concorso che cercava un nuovo talento dell’editoria e della letteratura contemporanea. Da quando ho letto del concorso, che scadeva il 31 dicembre, avevo 50 giorni per scrivere: l’idea ce l’avevo. Dunque si tratta di una storia nata per partecipare a questo concorso, ampliata successivamente. Ma la genesi è stata questa perché rendo di più quando lavoro sotto pressione, riesco a dare il meglio di me».

Una pubblicazione di successo nonostante sia un genere non semplice, qual è il segreto?

«Il libro sta piacendo molto. Certo ho una buona base di persone che mi stimano, che mi conoscono per gli altri libri pubblicati, per la mia attività social e poi ho tanti amici nella vita reale. La fantascienza trattata nel libro non è una fantascienza pura, quindi non immaginate la descrizione di navicelle o alieni o di un raggio gamma che balena nell’universo. L’invasione aliena è un preteso per trattare una tematica sociale. È più una fantascienza sociologica che descrive le reazioni dell’uomo davanti ad un’invasione, quindi come si comporta l’uomo che perde il potere, cosa fa l’uomo comune, François, il protagonista, messo al potere».

La sosta forzata è un buon momento per scrivere?

«Più che per scrivere ho approfittato della sosta forzata per pubblicare. Tutto è iniziato con un esperimento social: ho fatto un post nel quale ho scritto che il libro in questione non era mai stato pubblicato, ma aveva avuto delle buone recensioni. ed effettivamente era così perchè avrebbe dovuto essere pubblicato anni fa, per diverse case editrici che lo avevano opzionato. Poi, per una serie disavventure cosmiche, la cosa non è andata in porto. Da qui la provocazione su Facebook: se raggiungo i 250 like – avevo scritto – pubblico un libro che vi potrà tenere compagnia in quarantena». E, con successo, così è stato. Mentre la scalata alla classifica di Amazon continua…

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