Uccise la fidanzata, De Pace ricostruisce il delitto e insiste sul coronavirus
l giovane vibonese, davanti al pm di Messina, avrebbe nuovamente parlato di uno stato di ansia legato alla situazione generale generata dal coronavirus quale causa scatenante l’omicidio
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Nuovo interrogatorio per Antonio De Pace, 28 anni, di Dasà, accusato di aver ucciso – nella notte fra il 30 ed il 31 marzo scorso – la fidanzata siciliana Lorena Quaranta, 27 anni, in una villetta di Furci Siculo, nel Messinese. È stato lo stesso De Pace a richiedere l’interrogatorio in video-collegamento dal carcere di Gazzi dove si trova detenuto con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili.
Ad ascoltarlo, nel corso dell’interrogatorio, il pm della Procura di Messina Roberto Conte. Ad assistere De Pace c’era l’avvocato Ilaria Intelisano, che lo difende insieme all’avvocato Bruno Ganino. L’interrogatorio è durato oltre un’ora e mezza nel corso del quale Antonio De Pace ha aggiunto nuovi particolari – al momento al vaglio della Procura di Messina – sul femminicidio avvenuto nella villetta che divideva insieme alla fidanzata. Ma tanti restano sul movente del fatto di sangue che ha animato l’azione delittuosa, profilo che necessita di adeguati approfondimenti.