Emergenza rifiuti e Tari, il Pci chiede chiarezza sugli avvisi della Hermes

«Quindici giorni orsono avevamo, attraverso la stampa, provato ad accendere i riflettori su una decisione assunta dalla Hermes\Amministrazione Comunale, che abbiamo da subito ritenuto non solo poco felice, ma anche sbagliata da un punto di vista giuridico e soprattutto non consona a quello che, in gergo, viene definito “buon senso”; e comunque assai lontano dal principio meglio conosciuto con la locuzione: “buon andamento della P.A.” che pure dovrebbe presiedere ogni scelta della P.A. Censuravamo la scelta della società HERMES s.r.l., in stretto accordo con l’Amministrazione Comunale, di aver richiesto il pagamento del saldo TARI 2019 con un semplice annuncio sul sito web della società di gestione dei tributi in alternativa all’invio delle fatture e soprattutto ponendo l’avviso come una contestuale diffida ad adempiere con conseguente sanzione che sarebbe scattata allo scadere del 30 novembre».

A sollevare il caso Tari a Reggio Calabria è il Movimento per la Rinascita del P.C.I. e l’Unità dei Comunisti, coordinamento Provinciale di Reggio Calabria.

«Quella protesta, espressa comunque attraverso la più democratica delle manifestazioni quale è la stampa, aveva provocato un’alzata di scudi da parte dell’Amministrazione Comunale la quale attraverso i Consiglieri Delegati al Settore Riscossioni ha replicato spiegando che quell’avviso doveva essere considerato un “consiglio”, “un aiuto in più” e comunque si trattava di un espediente volto a rendere più responsabili i cittadini. Gli stessi rappresentanti dell’Amministrazione contestualmente avevano già in quell’occasione preannunciato l’arrivo (“i 69.500 utenti tenuti al pagamento della TARI stanno per ricevere, uno per uno”)delle bollette con i dettagli di quanto dovuto e con la spiegazione del calcolo; bollette, che, erano già state predisposte e già spedite da una settimana.

Orbene, questa puntualizzazione risale al giorno 13.11.2019; da allora sono trascorsi 15 giorni, ma invece delle bollette sono apparse sui muri della città delle gigantografie affisse da parte di Hermes\Comune Reggio Calabria, dove si ribadisce che si deve pagare la TARI entro il 30 novembre prossimo, e si reitera l’invito ai cittadini ad adoperarsi per provvedere al pagamento di quanto dovuto. Già; di quanto dovuto! Ma come fa il cittadino volenteroso a sapere quanto deve pagare? Secondo l’originario annuncio dovrebbe collegarsi ad un link della Hermes e provvedere da solo a farsi il calcolo di quanto dovuto. 

Avevamo tentato di evidenziare che non tutti i cittadini hanno un computer; non tutti i cittadini hanno internet; non tutti i cittadini sono in grado di auto calcolarsi l’imposta. Sicuramente non sono muniti di tali mezzi proprio le fasce deboli, le persone anziane. Orbene, il manifesto murale lascia intatto e senza soluzione il problema da noi sollevato. 

Oggi ci troviamo a soli 3 giorni dalla scadenza e le bollette preannunciate non sono arrivate a destinazione: risulta che nessun cittadino ha ricevuto la bolletta TARI saldo 2019. Dove sono andate a finire? Una sola cosa appare certa in questa strana – e diremmo quasi bislacca – vicenda: le bollette sono arrivate, ma non quelle che aspettavamo, bensì, in questi giorni, addirittura i cittadini hanno ricevuto gli avvisi di accertamento relativi al saldo e\o integrazione TARI 2014. Bene, facendo un bilancio di quanto sta accadendo i cittadini si trovano ad una duplicazione dei pani: a pochi giorni dalla scadenza imposta (30 novembre) per il pagamento della TARI 2019 arriva il saldo 2014 per cui i cittadini dovrebbero:

  1. Pagare il saldo 2014 come da bollettino che hanno ricevuto;
  2. Contemporaneamente auto calcolarsi  il saldo TARI 2019 e pagare entrambi i tributi entro il 30 novembre.

La somma dei due importi mediamente si aggira intorno a 600\700,00 euro! Insomma una persona anziana che percepisce la pensione sociale dovrà impegnare un intero rateo mensile per essere ligia al dovere. Ci permettiamo di ricordare che la Pubblica Amministrazione come afferma la Costituzione (art. 97) ed il Testo Unico Enti Locali deve conformarsi al principio del “buon andamento”. Chiediamo: quanto sta accedendo è conforme a questo principio e soprattutto è conforme con le tasche dei cittadini e con la drammatica situazione economica e sociale che vive la città? Questi amministratori evidentemente hanno smarrito il senso della realtà e vivono fuori dal mondo.

Certamente è opportuno ricordare che ancora, dopo 5 anni dalla chiusura della stagione commissariale, l’Amministrazione Comunale ha mantenuto le tariffe pari a 3 volte il massimo consentito. A nostro avviso  sarebbe ora di ridurre l’importo annuo della TARI, dai costi altissimi ed assolutamente sproporzionati, se rapportati alla qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani; servizio assolutamente scadente (le recenti piogge hanno allagato la città non solo di acque piovane ma anche e soprattutto di buste di spazzatura e non è stato certo uno spettacolo dignitoso per la città) e sicuramente dal costo abnorme, ove si tenga conto del fatto che la città di Reggio Calabria ha il reddito pro-capite tra i più bassi d’Italia.

Chiediamo ancora una volta, il ripristino della legalità chiaramente infranta dall’improvvido annuncio della Hermes e la tutela dei diritti di tutti cittadini contribuenti, a partire da quelli più deboli. Si proceda all’annullamento della scadenza del 30 novembre 2019 e la Hermes proceda tramite i propri dipendenti a inviare le bollette a tutti i cittadin»i.

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