“Helios”, l’assessore regionale Catalfamo indagata per concorso esterno

L’assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria, Domenica Catalfamo, è indagata per concorso esterno in associazione mafiosa oltre che per corruzione. La notizia è stata pubblicata questa mattina sull’edizione cartacea de “Il Fatto quotidiano”. L’ulteriore iscrizione è arrivata nell’ambito dell’inchiesta “Helios” che ha permesso alla Dda di Reggio Calabria di far emergere i rapporti esistenti fra la politica e la società Avr che si occupa della raccolta dei rifiuti nella città di Reggio Calabria, nonché della manutenzione delle strade a livello provinciale.

Domenica Catalfamo non risponde in quanto assessore regionale, ma quale ex dirigente della città metropolitana. Nello specifico, i magistrati avrebbero appurato come, quale responsabile del progetto per i lavori della strada Gallico-Gambarie, la Catalfamo potrebbe aver favorito le cosche dell’area di Reggio Calabria. I carabinieri, che stanno effettuando le indagini, scrivono del tentativo, da parte della ‘ndrangheta, di infiltrare Avr, la quale «ha concesso assunzioni di soggetti sponsorizzati dalla politica e affidato lavori a ditte gradite dalla criminalità organizzata». Il sospetto che sta ricadendo su Catalfamo – riporta ancora il Fatto quotidiano – «vale anche per l’amministratore unico della società Claudio Nardecchia, un imprenditore romano noto in Calabria e in Toscana».

Chiari i «benefit» che l’assessore «ha ricevuto dall’Avr», scrive il Fatto: «Un foulard di Dior per Mimmuzza tua», regalo di Natale «che una dipendente dell’azienda ha ritirato su richiesta di Nardecchia». E ancora: «Alcuni autisti per accompagnare gli invitati alla festa di compleanno della figlia» e il tapis roulant privato trasportato con un furgone dell’Avr.

La reazione dei 5 stelle

«La presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, deve sostituire immediatamente l’assessore Domenica Catalfamo, indagata per concorso esterno con la ’ndrangheta. Non resta altra decisione politica». Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5S Francesco SapiaBianca Laura GranatoGiuseppe d’Ippolito e Paolo Parentela, che incalzano: «Se la presidente vuole invece tenerla nella sua giunta regionale, magari spinta da quel garantismo opportunistico che Forza Italia aveva già espresso sull’iscrizione di Catalfamo nel registro degli indagati, significa che Santelli non capisce qual è, sul piano politico ed amministrativo, la posta in gioco».

«A Santelli – concludono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – ricordiamo la lezione morale di Paolo Borsellino, secondo il quale i partiti devono, indipendentemente dai risvolti delle inchieste giudiziarie, garantire pulizia e affidabilità al loro interno. Ci aspettiamo nella stessa giornata di oggi le dimissioni di Catalfamo a seguito di una netta presa di posizione di Santelli, chiamata ad agire in coerenza con l’obiettivo di salvaguardare la Regione da ogni possibile inquinamento mafioso, più volte dichiarato dalla presidente, da ultimo al giornalista Peter Gomez».

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