Coronavirus, la metà dei nuovi infetti è stata contagiata in vacanza

Circa la metà dei 1.210 nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore sono legati a persone rientrate a casa dopo aver viaggiato. La voglia di mettersi il lockdown alle spalle era davvero tanta. Così le vacanze, per molti italiani sono diventate momento di svago vissuto con maggiore enfasi e con un senso di necessità, per lasciare andare tutti i patimenti dei mesi precedenti. Il coronavirus invece in vacanza non c’è mai andato. La sua forza sembrava essersi affievolita nelle settimane precedenti, ma i casi, giorno dopo giorno, portano invece il numero dei contagi a quello relativo al mese di maggio scorso.

Coronavirus e vacanze “contagiose”

Ma quali sono i luoghi nei quali, numeri alla mano, i rischi di contagio sono più elevati? Sicuramente all’estero, i quattro Paesi per i quali il tampone è obbligatorio ossia Croazia, Grecia, Spagna e Malta, e in Italia, soprattutto in Sardegna ma non solo. In alcune grandi regioni come Lombardia (dei 239 nuovi casi, due terzi delle positività riguardano cittadini che rientrano dall’estero e i loro contatti diretti) e Lazio la percentuale dei viaggiatori è ancora più alta.

Coronavirus e l’effetto Ferragosto

Il numero dei contagi in questi giorni, tra l’altro, sarebbe in aumento per il cosiddetto “effetto Ferragosto”, come lo ha definito qualche virologo. I contagi durante i dieci giorni passati, sarebbero stati favoriti dall’aumento dei contatti e degli assembramenti tra le persone, complici feste, movida e vacanze. Persone sovente asintomatiche con la conseguenza  del propagarsi del virus.

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