domenica,Giugno 16 2024

Aeroporto di Reggio, Chizzoniti: «Dov’è il piano industriale?»

Per l'ex assessore regionale lo sviluppo del Tito Minniti «passa attraverso una serie di soluzioni alternative, quali quella di una partnership con l’aeroporto di Catania»

Aeroporto di Reggio, Chizzoniti: «Dov’è il piano industriale?»

L’ex assessore regionale Aurelio Chizzoniti e già responsabile del Comitato tecnico per l’Aeroporto dello Stretto, interviene sulle connesse e complesse problematiche, inviando una caustica nota al presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, alla vicepresidente Giusy Princi, agli assessori Tilde Minasi e Fausto Orsomarso, all’on.le Francesco Cannizzaro ed al sindaco di Crotone Vincenzo Voce.

Chizzoniti esordisce puntualizzando che «il cupo proscenio aeroportuale oggi è dominato da chi si esalta per il finanziamento di 25 milioni di euro, volti all’adeguamento strutturale dell’aerostazione, ma dimentica clamorosamente, o non sa, che senza la benché minima attività operativa, a causa dell’inesistenza di qualsivoglia compagnia aerea, la stessa sarebbe mestamente destinata a diventare un’autentica cattedrale nel deserto. Senza dimenticare i reiterati quanto inutili, precedenti proclami in pompa magna, ex ante diffusi, che temerariamente annunciavano la imminente caducazione di ogni prescrizione operativa, assicurando di aver ricevuto l’ok da parte dell’ENAV e dell’ENAC.

Semplicemente falso ed oltraggioso per l’intelligenza dell’utenza reggina e messinese. Anche perché questo era e resta un falso problema visto che tantissime compagnie hanno operato presso il Tito Minniti esattamente nelle stesse condizioni di oggi. L’aeroporto infatti – prosegue Chizzoniti – è abilitato al volo IFR (strumentale) non di precisione, tant’è che soltanto nel cortissimo finale, ultimi 400-500 m. del sentiero di avvicinamento, quindi per due o tre secondi, l’aeromobile viene pilotato manualmente. Non a caso l’ambientamento dei piloti si acquisisce attraverso il simulatore di volo, così come è avvenuto per le tantissime compagnie che hanno operato presso l’Aeroporto dello Stretto.

Lo sviluppo dello stesso passa attraverso una serie di soluzioni alternative, quali quella di una partnership con l’aeroporto di Catania, che da giugno a settembre diventa il terzo aeroporto d’Italia, il collegamento diretto dal pontile dell’aeroporto, ormai da ristrutturare, con Taormina, Messina ed Isole Eolie e l’inevitabile coinvolgimento di altre compagnie aeree. L’Air Malta, che giornalmente sorvola l’aeroporto reggino, è stata contattata, quantomeno per assicurare un volo quotidiano per Roma e/o Milano? Soprattutto in un periodo i cui gli slot sono liberi ed inutilizzati? Quali iniziative sono state assunte nei confronti di altre compagnie aeree e di quelle dei paesi dell’Est europeo, laddove congrue minoranze provenienti da quell’area risiedono nella nostra terra?

Chi all’interno della Sacal si è occupato di queste problematiche? Semplicemente nessuno! Non è un caso se gli aeroporti di Reggio e quello di Crotone, quest’ultimo non gravato da qualsivoglia prescrizione operativa, sono gli unici nel panorama nazionale, che, nonostante il ripristino decorativo del volo Reggio-Milano a far data dal 27 marzo, continuano a non essere collegati nelle ore mattutine con le città di Roma e Milano! Non a caso la Ryanair ha preannunciato un’intensa attività operativa addensata su Lamezia e soltanto un “obolo” per Crotone.

Scippato anche del precedente collegamento con Norimberga da parte della stessa aerolinea. Incoraggiata da chi?». Chizzoniti richiama anche la task force aeroportuale reggina «inventata per estinguere un pregresso debito politico-elettorale contratto con il suo tutt’altro che competente presidente, che continua ad abbaiare alla luna!». L’ex assessore conclude richiamando anche «il fin qui, segretissimo, piano industriale della Sacal, che resta come l’araba fenice: “che vi sia ciascun lo dice, ove sia nessun lo sa…”. Perché?».

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