Reggio, faccia a faccia tra Sacal e Comitato pro Aeroporto

Portare entro questo autunno la classificazione dell’Aeroporto dello Stretto dal codice C a quello B, superando quindi le limitazioni tecniche attualmente in vigore e con l’effetto che altre compagnie aeree potrebbero volare da e per l’infrastruttura. È questo uno degli obiettivi che l’amministratore unico di Sacal Spa, Marco Franchini, ha illustrato alla delegazione del Comitato pro Aeroporto dello Stretto-Sez. Miti UdS, formata dall’ex candidato a sindaco Fabio Putortì e dall’ingegnere Francesco Nicolò, nel corso dell’incontro svoltosi ieri, 15 luglio proprio al “Tito Minniti”.

L’incontro – si legge in una nota – ha avuto ad oggetto l’aggiornamento delle informazioni riguardanti la pianificazione degli interventi necessari per superare le criticità sull’infrastruttura aeroportuale che dovrebbe servire le città metropolitane di Reggio Calabria e di Messina.

«Franchini, ha espresso sin dall’inizio il desiderio di non soffermarsi sugli errori commessi in passato ma di concentrarsi sugli obiettivi che ciascuno per propria competenza deve conseguire entro i termini prefissati, così come ha espresso l’utilità che gli interventi necessari si svolgano simmetricamente e non in forma graduale»

Ribadita la volontà, espressa già all’insediamento del nuovo amministratore di Sacal, di provvedere alla rimodulazione dei progetti legati al finanziamento dei 25 milioni di euro, con l’obiettivo di metterli tutti in bando entro la fine di quest’anno ed in modo che non siano interventi meramente estetici ma realmente funzionali per lo scalo.

Si è trattata anche la questione dei CIS (Contratti Istituzionali di Sviluppo) e degli Oneri di Servizio, i primi utili al coinvolgimento di più livelli istituzionali e per porre degli obblighi di risultato rispetto agli interventi pianificati, i secondi invece da utilizzare per fornire il servizio minimo essenziale del trasporto aereo da e per l’Area dello Stretto, come ad esempio i voli con partenza al mattino e rientro la sera sulle tratte Roma e Milano. Tuttavia, da parte della delegazione del comitato si è sottolineato il fatto che «i voli su quest’ultimi orari, presenti già in passato, presentavano un coefficiente di riempimento maggiore, mentre da parte di Sacal si sta comunque lavorando per il loro ripristino seppur la decisione spetta alle compagnie aeree e la situazione aziendale di ITA è ancora in fase di assestamento».

Altro punto trattato è stato quello legato al coinvolgimento dell’utenza messinese e a tal riguardo, nella stessa giornata, il dott. Franchini avrebbe dovuto incontrare il presidente dell’Autorità portuale dello Stretto per valutare gli interventi utili a tale scopo.

Oltre agli interventi di competenza della Sacal SpA, si sono analizzati anche quei fattori che incidono sullo sviluppo del traffico aereo in un aeroporto e che sono legati al contesto territoriale di riferimento.

«Uno scalo per sopravvivere – scrive il Comitato – deve essere economicamente sostenibile e per essere tale deve avere un adeguato numero di utenti. L’accessibilità, la viabilità, la condizione urbanistica, la presenza o meno di strutture ricettive e di servizi, il decoro di un territorio, soprattutto a vocazione turistica, sono tutti elementi che influiscono sulla scelta delle compagnie aeree, oltre gli aspetti prettamente di natura tecnica legati alle manovre di volo. Se vogliamo che le condizioni del territorio e dell’infrastruttura migliorino ciascuno deve fare infatti la propria parte senza attendere ciò che fanno gli altri».

Ma parlando di doveri istituzionali il Comitato cita anche la Camera di Commercio, quale anello di congiunzione con il settore privato.

«Il fallimento per le condizioni in cui ci troviamo – rimarcano – è di tutti, nessuno esente. E non possiamo non constatare che in altre province si riescono a costruire e fare funzionare delle macro strutture ricettive, dei servizi e delle attrazioni originali mentre su un territorio dalle enormi potenzialità come quello Reggio Calabria sembra che vi sia un appiattimento dove ormai più niente ci scandalizza».

A tal proposito, si domandano dal Comitato, che risultati ha prodotto la cabina di regia della città metropolitana che avrebbe dovuto consentire una collaborazione tra istituzioni e cittadini per spendere presto e bene i fondi del Pnrr?

«Dobbiamo essere noi cittadini a dimostrare di tenere all’aeroporto, di tenere al decoro del proprio territorio, così come se la classe dirigente non svolge i doveri per cui è nominata allora bisogna pretenderne la rimozione, senza se e senza ma. Come Comitato pro Aeroporto e gruppo Miti UdS faremo la nostra parte mettendo a disposizione della Sacal e delle Istituzioni le nostre competenze ed il nostro impegno ma al contempo rappresenteremo i più esigenti controllori affinché la nostra terra non debba più assistere alle ennesime parole a cui non seguono i fatti».

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